"Quando luglio è molto caldo, bevi molto e tieni saldo". Diamo il benvenuto al mese centrale dell’estate con un proverbio e la canzone del 1969 di Riccardo Del Turco che tutti continuiamo a cantare nelle radio e sulle spiagge: Luglio.
Oggi, 1° luglio, è anche una giornata particolare, perché, essendo il 2024 un anno bisestile, segna la metà esatta dell’anno. Luglio è il settimo mese dell’anno secondo il calendario gregoriano e il secondo mese dell’estate nell’emisfero boreale (dell’inverno nell’emisfero australe).
È da sempre considerato il mese di massima fioritura e di abbondante raccolta dei frutti della terra. Per questo motivo i Romani lo consacrarono a Giove, padre di tutti gli dei. Le parole d’ordine di questo periodo sono le stesse tutti gli anni: sole, mare, relax e soprattutto vacanze!
Giornate mondiali di luglio
Nel corso di questo mese cadono diverse celebrazioni, come, per esempio, la Giornata internazionale del bacio (6 luglio), del rock (13 luglio), delle emoji (17 luglio), degli scacchi (20 luglio) e quella dell’amicizia (30 luglio). Ricordiamo, poi, che il 28 del mese è la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, mentre il 18 cade il Nelson Mandela International Day.
Il cielo di luglio
Dal punto di vista astronomico, luglio è un periodo favorevole per l’osservazione del cielo, in particolare della Via Lattea e di numerosi campi stellari. Immancabili le stelle cadenti. Nella prima decade del mese saranno attive le gamma Draconidi, il cui momento di massima intensità è atteso per il 7 luglio, e le Pegasidi, che ci regaleranno molti desideri nella notte tra il 9 e il 10 luglio. Con l’inizio del mese la Luna incontrerà Marte nella costellazione dell’Ariete per un “bacio” cosmico che sarà visibile a occhio nudo nelle prime ore dell’alba. La Luna sarà protagonista di un altro spettacolo il 21 luglio. Il nostro satellite raggiungerà la fase di piena alle 12.17 (ora italiana). Ovviamente a quell’ora non sarà visibile, ma potremmo ammirare la cosiddetta Luna piena del Cervo anche la sera precedente e quella successiva.
Devozione al Preziosissimo Sangue di Gesù
Tradizionalmente il mese di luglio è dedicato dalla Chiesa alla devozione del Preziosissimo Sangue di Gesù. Il Sangue di Cristo è la prova inconfutabile dell’amore del Padre celeste per ogni uomo, nessuno escluso. Tutto questo è stato ben sottolineato da San Giovanni XXIII, devoto al Sangue del Signore fin dall’infanzia, quando in famiglia ne sentiva recitare le speciali Litanie.
Secondo la tradizione, il soldato Longino che trafisse con la lancia il costato di Gesù crocifisso, avrebbe raccolto in un vaso il sangue che sgorgò dalla ferita e cadde a terra. Longino, poi convertitosi, fuggì in Italia. Egli si sarebbe fermato a Mantova nel 37 d.C., sotterrando la preziosissima reliquia in una piccola cassetta di piombo, con sopra la scritta Jesu Christi Sanguis. In questo luogo fu edificata la basilica di Sant’Andrea. Nell’anno 804, fu riportata alla luce la cassettina accanto alla sua tomba e la reliquia fu ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa Cattolica e approvata per il culto da papa Leone III. Nel corso del tempo, la Chiesa ha sviluppato varie feste del Preziosissimo Sangue, ma solo nel XIX secolo è stata istituita una festa universale.
Durante la Prima Guerra di Indipendenza, Papa Pio IX andò in esilio a Gaeta insieme a don Giovanni Merlini, terzo superiore generale dei Padri del Preziosissimo Sangue. Mentre la guerra ancora infuriava, Merlini suggerì al Pontefice di istituire una festa universale del Preziosissimo Sangue per chiedere l’aiuto divino per porre fine alla guerra e riportare la pace a Roma. Il 30 giugno 1849, Pio IX dichiarò l’intenzione di creare una festa in onore del Preziosissimo Sangue. La guerra finì presto e il Papa tornò poco dopo a Roma.
Il 10 agosto 1849 rese ufficiale la sua dichiarazione e proclamò che la prima domenica di luglio venisse dedicata al Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo. In seguito papa Pio X stabilì il 1° luglio come data per questa celebrazione. Papa Paolo VI, con la riforma del Calendario liturgico, la unì alla festa del “Corpus Domini”, che da allora si celebra in tutta la Chiesa come “Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo”.
Perché luglio si chiama così
Il mese di luglio deve il suo nome a Giulio Cesare (Gaius Iulius Caesar), figura chiave dell’Antica Roma nella transizione tra Repubblica e Impero. Il condottiero nacque proprio in questo mese, che fino alla riforma del calendario da lui voluta era noto come Quintilis, cioè il quinto mese dell’anno. Venne poi cambiato in “Iulius” per ordine di Marco Antonio.
Fino al 46 a.C. a Roma era vigente il calendario romano, che divideva l’anno in dodici mesi, come oggi, ma con numero di giorni leggermente diverso. L’anno iniziava il primo marzo, ed è per questo che il mese di luglio era chiamato Quintilis (quinto mese) ed agosto Sextilis (sesto mese). I successivi mesi, da settembre a dicembre, portano ancora l’impronta di quell’antico calendario (settimo, ottavo, nono, decimo mese).
La riforma del calendario, promulgata da Giulio Cesare, venne introdotta nel 46 a.C.: da quel momento il calendario si chiamerà Giuliano, fino alla nuova riforma (1582) che introdusse il calendario oggi in vigore in Italia e nei paesi occidentali: il calendario Gregoriano (da papa Gregorio XIII che lo introdusse).
Uno degli elementi più importanti della riforma del calendario introdotta da Giulio Cesare fu che l’anno non iniziava più a marzo, bensì a gennaio. Il latino Iulius ha dato poi vita alle tante varianti nelle lingue neolatine: in spagnolo si chiama Julio, in francese Juillet, in rumeno Iulie, in portoghese Julho. Anche nelle lingue non neo-latine è rimasta la stessa radice: in inglese si chiama July, in tedesco Juli.
In futuro anche Ottaviano Augusto avrebbe avuto il suo mese: il mese di agosto. Ma questa è un’altra storia.