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Economia | 30 giugno 2024, 10:01

Richiedere il visto B1 per gli Stati Uniti: tutto ciò che devi sapere per viaggiare per lavoro

Il visto B1 per gli USA è essenziale per chiunque voglia recarsi sul suolo statunitense per motivi di lavoro come, per esempio, partecipare a conferenze, mostre o negoziare contratti.

Richiedere il visto B1 per gli Stati Uniti: tutto ciò che devi sapere per viaggiare per lavoro

Il visto B1 per gli USA è essenziale per chiunque voglia recarsi sul suolo statunitense per motivi di lavoro come, per esempio, partecipare a conferenze, mostre o negoziare contratti. Per richiedere il visto B1 per gli USA è necessario possedere alcuni requisiti specifici. Scopriamo insieme come fare.

Cos'è il visto B1 e perché è importante per i tuoi viaggi di lavoro

Il visto B1 per gli USA è una tipologia di visto pensato per coloro che devono viaggiare negli Stati Uniti

per CONDURRE ATTIVITA’ BUSINESS. IL VISTO B1 NON PUO’ ESSERE UTILIZZATO PER  motivi di lavoro   NEANCHE in modo temporaneo. IL B1 INVECE E’ IL VISTO GIUSTO PER  partecipare a conferenze, esposizioni, trattative commerciali o altre attività professionali ma limitate nel tempo.

Contrariamente al visto turistico, che limita le attività a scopi non lavorativi come il turismo e le visite familiari, il visto B1 offre una base legale per svolgere attività professionali specifiche DI TIPO PREPARATORIO E NON LAVORATIVO. Inoltre, può essere esteso in alcuni casi per permettere una permanenza più lunga, se necessario per completare progetti o partecipare a eventi prolungati.

Requisiti per ottenere il visto B1: chi può fare domanda?

Per ottenere il visto B1 per gli Stati Uniti, è necessario soddisfare specifici criteri di eleggibilità e comprendere le attività consentite e quelle escluse:

●       motivo del viaggio: è necessario specificare che lo scopo del viaggio è quello di svolgere solamente un’attività commerciale e non attività da turisti;

●       tempo di permanenza: è necessario specificare il tempo di permanenza su suolo statunitense in quanto deve essere un periodo limitato con una precisa data di arrivo e di ritorno;

●       legami con il paese di origine: il richiedente deve dimostrare l’intenzione di tornare nel proprio paese di origine alla fine della durata del soggiorno. Per esempio, si deve dimostrare di avere una famiglia, di possedere un’occupazione stabile o di essere proprietario di un immobile. Questi aspetti favoriscono l’accettazione della domanda, in quanto per nessuno motivo è possibile rimanere negli Stati Uniti oltre il termine della scadenza del visto;

●       capacità finanziaria: inoltre, i richiedenti devono dimostrare di essere in grado di potersi finanziare tutti i costi del soggiorno.

Documentazione necessaria: cosa preparare per la tua domanda?

Per richiedere il rilascio del visto B1 per gli Stati Uniti è fondamentale avere a portata di mano tutti i documenti necessari come un passaporto valido, il modulo DS-160 già compilato con la stampa della pagina di conferma e la lettera di invito dell’azienda americana a comprova dei motivi legati strettamente a un’attività professionale. 

Infine, è sempre bene avere tutti i documenti necessari che dimostrino di avere intenzione di tornare nel proprio paese d’origine, come buste paga, 730 o l’atto notarile dell’acquisto della proprietà immobile.

Procedura di richiesta: passo dopo passo verso il tuo viaggio di lavoro negli USA

La procedura per richiedere il visto B1 per gli USA è molto semplice:

●       compilare il modulo DS-160 online: il primo passo fondamentale è compilare online il modulo DS-160 che è disponibile sul sito ceac.state.gov/genniv. Una volta compilato è importante non dimenticarsi di stampare la pagina di conferma;

●       registrazione e pagamento: in seguito, bisogna registrarsi al sito usvisa-info.com e pagare la tariffa consolare, la quale non è rimborsabile;

●       appuntamento e colloquio: successivamente è necessario prenotare un colloquio formale con un funzionario dell’ambasciata americana o del consolato. Al colloquio è obbligatorio portare tutta la documentazione necessaria ovvero, modulo DS-160, passaporto in corso di validità, foto tessera, documentazione che dimostri il motivo e la durata del viaggio negli Stati Uniti, documentazione relativa alla propria situazione economica, familiare e sociale in Italia. 

Seguendo questi passaggi e assicurandosi che la documentazione sia completa e chiara, sarà possibile aumentare le possibilità di successo per la richiesta del visto.

Tempi di attesa e costi: quanto tempo ci vuole e quanto costa?

Dopo il colloquio, in caso di approvazione, il visto viene solitamente rilasciato entro una settimana di tempo. In caso siano necessari documenti aggiuntivi o modifiche ai documenti forniti il tempo di attesa potrebbe allungarsi.

Per i visti di categoria B solitamente il costo si aggira intorno ai 320$, senza contare l’imposta di bollo di 2€, eventuali costi di traduzione dei documenti e di assistenza legale da un avvocato specializzato.

Consigli utili per aumentare le tue possibilità di successo

Per far sì che la propria richiesta abbia esito positivo ci sono alcuni consigli che si possono seguire per massimizzare le possibilità di successo. Per prima cosa, è essenziale dimostrare in modo chiaro i motivi del viaggio di lavoro e mettere in luce i forti legami con il proprio paese di origine.

 Durante il colloquio, è fondamentale portare dei documenti completi e assicurarsi che ogni dettaglio sia corretto; inoltre, è essenziale rispondere chiaramente alle domande a cui verrete sottoposti, evitando risposte vaghe o troppo lunghe.

Cosa fare se la tua domanda viene rifiutata?

Se la domanda di visto B1 viene rifiutata, è importante capire le possibili ragioni del rifiuto e considerare i passi successivi da intraprendere. Una delle principali ragioni per cui solitamente la richiesta viene rifiutata è la mancanza di legami forti con il proprio paese.

 Un ulteriore motivo potrebbe essere la mancanza di fondi economici sufficienti per coprire tutte le spese del soggiorno sul suolo statunitense. Se possibile, si possono chiedere al funzionario consolare spiegazioni dettagliate sulle ragioni del rifiuto. Questa informazione può aiutare a capire quali aree migliorare per la prossima applicazione.

 

Richy Garino

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