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Attualità | 29 giugno 2024, 09:50

Nuovo cavalcavia autostradale a Celle, la Soprintendenza dice no: il progetto si stoppa

Tra le motivazioni un'ulteriore alterazione del contesto paesaggistico (presente una pineta dichiarata di interesse pubblico) e il progetto sarebbe in contratto con le norme P.T.C.P. per le quali è vietato aprire nuove strade

Nuovo cavalcavia autostradale a Celle, la Soprintendenza dice no: il progetto si stoppa

La Soprintendenza dà il proprio dissenso all'opera e la conferenza dei servizi si conclude così in maniera negativa stoppando di fatto il progetto per la realizzazione di un nuovo cavalcavia stradale in località Natta in via Lagorio a Celle Ligure.

La passata amministrazione Mordeglia aveva presentato un progetto in quanto il cavalcavia autostradale risulta attualmente in condizioni sufficienti a consentire soltanto il transito di mezzi con massa inferiore a 12 tonnellate e lo stesso è utilizzato dagli utenti della zona cellese in quanto consente l'accesso al Palazzetto dello Sport e al Campo Sportivo Olmo Ferro. Il ponte inoltre consente l'accesso ad una zona industriale importante per l'economia cellese e un ulteriore deterioramento dello stesso potrebbe causare seri problemi sia alle attività comunali relative all'impiantistica sportiva e sia al commercio.

Con lo scopo di risolvere la problematica, il servizio lavori pubblici aveva avviato una progettazione relativa alla costruzione oltre alla realizzazione dei raccordi con la viabilità comunale.

Nel dicembre del 2019 era stato affidato l’incarico professionale per lo studio di fattibilità tecnico economica e per la progettazione definitiva degli interventi di riqualificazione infrastrutturale della zona a servizio degli impianti sportivi comunali e delle attività produttive esistenti con la razionalizzazione dell'innesto con lo svincolo autostradale di Celle Ligure e il potenziamento del percorso ciclo-pedonale da collegare alla ciclovia tirrenica.

Il progetto poi era stato approvato dalla passata Giunta e l'ex amministrazione comunale aveva presentato una richiesta alla Regione per partecipare ad un bando regionale per le infrastrutture per un importo dell’intervento di circa 1 milione e 300mila euro (che doveva tenere conto dell'aumento dei prezzi degli ultimi mesi).

Il nuovo ponte a due corsie era previsto nella curva successiva all’uscita del casello autostradale cellese, con la strada che spostata leggermente verso Varazze, sarebbe andata ad occupare un terreno privato per poi raggiungere un’area di proprietà comunale, presente poco prima del parcheggio della località Natta.

Durante la fase della progettazione definitiva era però emersa la necessità di procedere all’acquisizione di aree di proprietà privata ed era stata così avviata una trattativa con la ditta proprietaria dell’area la quale si era dichiarata disponibile a cedere al Comune di Celle Ligure gli appezzamenti di terreno.

In sede di conferenza dei servizi nel gennaio di quest'anno Autostrade per l'Italia aveva richiesto delle integrazioni, con il progettista che a marzo aveva risposto alla richiesta, ma successivamente la Soprintendenza Architettura Belle Arti e Paesaggio per le Province di Imperia e Savona il 14 maggio scorso aveva motivato il proprio dissenso al progetto soffermandosi su diverse motivazioni.

"Il contesto paesaggistico in cui si inserisce l’intervento, per la presenza del casello e dello svincolo autostradale, risulta in una situazione di delicato equilibrio del quadro naturale, sensibile ai minimi interventi; per questo la modifica dei tracciati infrastrutturali comporterebbe una considerevole alterazione, sia nella zona retrostante il casello sia nell’area di arrivo della nuova viabilità, peraltro in prossimità de la pineta Mucchi (dichiarata di notevole interesse pubblico con D.M. 08/11/1951) - viene spiegato dalla Soprintendenza - l’intervento produce significativi impatti sul contesto paesaggistico e sull’assetto vegetazionale che connota intrinsecamente il pregio dell’area oggetto di tutela, andando in particolar modo ad alterare una zona significativa per la presenza di una delle poche pinete ancora esistenti".

"La soluzione progettuale proposta appare in contrasto con le norme del P.T.C.P. relative alle aree ricadenti in IS-CE, per le quali è inoltre vietato aprire nuove strade, modificare le caratteristiche tipologiche e di tracciato di quelle esistenti, nonché alterare in misura paesaggisticamente percepibile la morfologia e le sistemazioni del terreno, considerando che le carenze funzionali potrebbero essere superate con soluzioni alternative di adeguamento - proseguono - il ripristino ambientale di una porzione dell’attuale tracciato stradale non risulta una soluzione sufficiente a mitigare l’effetto che la nuova viabilità produce sul contesto naturale. Si segnala che gli attuali motivi ostativi potrebbero essere superati attraverso una diversa proposta progettuale che preveda un intervento di adeguamento dell’attuale viadotto, anche con significative modifiche dell’impalcato esistente che però, andando a incidere su una porzione di territorio già costruita e infrastrutturata, comporterebbero un impatto sul paesaggio naturale notevolmente inferiore rispetto alla realizzazione del nuovo tracciato".

E' stato ritenuto allora dal servizio lavori pubblici manutentivi e ambiente comunale "che non sia superabile tale dissenso a meno di apportare modifiche sostanziali alla decisione oggetto della Conferenza".

La conferenza dei servizi si è quindi conclusa in maniera negativa.

Luciano Parodi

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