Attualità - 26 giugno 2024, 12:41

"A Campanassa" di Savona, custode di un tesoro fatto di 2mila proverbi in dialetto Savonese

L'associazione sostiene la proposta del commerciante Giovanni Ighina di indicare i negozi dove si parla savonese: "Disponibili ad aiutare i commercianti ascrivere i cartelli in dialetto"

Il savonese, come molti altri dialetti, rischia di andare perso con il tempo. Sono sempre meno i giovani che lo parlano e salvarlo è diventato un compito arduo.

Nonostante le difficoltà, "A Campanassa", storica associazione, continua nella difesa del dialetto e della cultura savonese. Tra i grandi risultati che ha raggiunto c'è la raccolta e pubblicazione sul sito dell'associazione di ben 2.000 modi di dire. La raccolta va da detti come quelli legati ai mesi e attualissimi con il tempo di questi giorni: "Né de Mazzu, né de Mazùn, nu leväte u peliçùn" (né di Maggio né di Giugno non toglierti il pellicciotto), un consiglio per non ammalarsi, ossia non vestirsi leggeri in mesi che possono ancora portare giornate fredde, o di buon senso come "A lengua a nu gh’ha ossu, ma a pö runpì" (la lingua non ha osso, ma può rompere), cioè con parole maldicenti si può ferire molto. Non manca neppure il classico proverbio ligure "Bungiurnu e bunn-a seĵa a tütti, cunfidensa cun nisciün" (buongiorno e buonasera a tutti, confidenza con nessuno).

La Campanassa ha quindi accolto favorevolmente l'appello lanciato giorni fa da Giovanni Ighina, cartolaio di Corso Tardy e Benech, che dopo aver affisso alla vetrina del proprio negozio un cartello in cui annuncia che nella sua bottega si parla dialetto, ha invitato gli altri commercianti a fare la stessa cosa per salvare il savonese.

"Noi possiamo dare una mano", ha detto Nadia Belfiore, referente del Gruppo di Studio Amixi d’u dialettu della Campanassa, "e possiamo aiutare i commercianti a fare il cartello con la corretta grafia". Infatti, la Campanassa, oltre ai proverbi in savonese, custodisce anche una preziosa grammatica del savonese.

Le regole della grammatica e della grafia sono state codificate, a cura del professor Ezio Viglione, nella “Grammatica del puro vernacolo sabazio”, testo edito nel 2006 a cura dell’A Campanassa, dopo un trentennio di studi e ricerche compiuti sul campo dall’autore e dai suoi collaboratori. Attualmente, i componenti del Gruppo di Studio “Amixi d’u dialettu”, in omaggio al fondatore mancato nel 2019, proseguono le ricerche sul campo, intervistando parenti, amici e conoscenti che parlino correntemente il dialetto savonese.

C'è poi il gruppo dialettale e il concorso di poesia dedicato a Giuseppe Cava, detto Beppin da Ca’, savonese poeta in lingua ligure molto noto. Il professor Hermann W. Haller, docente di Lingua e letteratura italiana al Queens College e direttore di Dipartimento al Graduate Center della City University di New York, ha inserito il nome di Giuseppe Cava nel suo importante saggio in lingua inglese sulla poesia dialettale italiana: The Other Italy: The Literary Canon in Dialect.