Il Consiglio di amministrazione di Iren S.p.A. ha approvato, in data odierna, martedì 25 giugno, l’aggiornamento del piano industriale al 2030.
“Oggi approviamo l’aggiornamento del piano perseguendo una crescita basata su una forte focalizzazione strategica e un’attenta disciplina finanziaria. Confermando la visione strategica intrapresa e fondata sulla transizione ecologica, la territorialità e la qualità dei servizi, introduciamo una nuova allocazione del capitale, che ha alla base un piano di investimenti solido, visibile nei ritorni attesi e flessibile. A questi elementi si aggiunge un’elevata attenzione alla disciplina finanziaria, finalizzata al mantenimento degli attuali livelli di rating, e una dividend policy caratterizzata da un’estesa visibilità e solidità, con un DPS del +8% fino al 2027", dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente esecutivo del Gruppo Iren.
“Sono previsti investimenti per 8,2 miliardi di euro a supporto di un EBITDA a circa 1,8 miliardi di euro nel 2030. Tale incremento è sostenuto dalla crescita organica, trainata dai business regolati dell’infrastruttura di rete che raggiungeranno 4,5 miliardi di euro di RAB, dalla realizzazione di 1,2 GW di nuova capacità rinnovabile, dallo sviluppo di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti e dall’incremento della customer base a 2,6 milioni di clienti. Inoltre, il consolidamento di EGEA e Sienambiente contribuirà al raggiungimento dei target industriali di tutte le business unit e il processo di efficientamento avviato supporterà la crescita dell’EBITDA per circa 130 milioni di euro in arco piano”.
“Il Piano Industriale appena approvato conferma la traiettoria strategica e sostenibile intrappresa da Iren, con obiettivi di medio e lungo termine sfidanti che vedranno il Gruppo rafforzare la sua leadership in diversi settori – dichiara Moris Ferretti, Vice Presidente esecutivo del Gruppo Iren - In particolare, il continuo impegno ad un uso sostenibile della risorsa idrica consentirà al Gruppo di traguardare il 20% delle perdite idriche al 2030, lo sviluppo di nuovi impianti di trattamento rifiuti permetterà il raddoppio della materia recuperata, l’estensione dei volumi teleriscaldati supporterà la transizione ecologica delle città, infine continueranno gli investimenti per la decarbonizzazione delle nostre fonti di produzione con l’obiettivo di dimezzare l’intensità cabonica rispetto al 2020. Gli investimenti previsti in particolare nel settore ambientale, e in particolare il consolidamento di Sienambiente, rafforzeranno la presenza industriale di Iren in Toscana, abilitando nuove opportunità sul territorio. Allo stesso tempo, verrà valorizzato al massimo il capitale umano grazie anche a circa 2.400 nuove assunzioni”.
STRATEGIA
La strategia di crescita di Iren per i prossimi 7 anni viene confermata e continua ad essere coerente con i principali macro-trend di settore ovvero la decarbonizzazione e lo sviluppo delle rinnovabili, l’economia circolare, l’efficienza energetica e la salvaguardia delle risorse naturali. La visione strategica al 2030 si articola su tre pilastri fondamentali: la transizione ecologica con una progressiva decarbonizzazione delle fonti di generazione energetica e il rafforzamento della leadership nell’economia circolare, attraverso il recupero di energia e materia dai rifiuti e nell’utilizzo sostenibile delle risorse, in particolare quella idrica, la creazione di valore dai territori, grazie alla capacità di fare sistema con il territorio, mettendo a disposizione del Paese le proprie competenze per sviluppare nuove infrastrutture e impianti, la qualità del servizio attraverso il miglioramento delle performance e la massimizzazione dei livelli di soddisfazione dei clienti/cittadini anche grazie ad un portafoglio di servizi e prodotti sempre più ampio.
Una visione strategica fortemente sostenibile, con la definizione di target puntuali di medio e lungo termine, in linea con gli obiettivi europei del Sustainable Development Goals e validati dal Science Based Target initiative. Gli impegni e i target ESG sono sviluppati secondo le linee guida della transizione ecologica e della centralità delle comunità e delle persone e sono articolati secondo 5 aree focus: decarbonizzazione, economia circolare, risorse idriche, città resilienti e persone.
PIANO DEGLI INVESTIMENTI
L’aggiornamento del piano industriale prevede investimenti lordi per 8,2 miliardi di euro, di cui il 60% relativi ad investimenti di sviluppo ed il 40% di mantenimento. L’attuale piano di investimenti si differenzia dal precedente per l’incremento dei progetti sui business regolati, un rallentamento dello sviluppo di capacità rinnovabile, la rimodulazione degli impianti di sviluppo Ambiente e la riduzione delle operazioni inorganiche. A tal proposito, circa il 94% degli investimenti previsti sono inerenti alla crescita organica e solo il 6% destinati a operazioni di consolidamento, gare ed M&A, 85% dei quali sono già stati individuati e in corso di finalizzazione (EGEA e Sienambiente).
Inoltre, l’80% degli investimenti cumulati sono focalizzati sui settori regolati, al fine di potenziare, ammodernare e digitalizzare i servizi a rete, di sviluppare capacità rinnovabile tramite contratti PPA e incentivi, di estendere il teleriscaldamento, di migliorare la qualità del servizio della raccolta rifiuti urbani.
Il piano concentra la maggior intensità degli investimenti nel primo quadriennio ed è caratterizzato da un basso rischio di esecuzione, da un’alta prevedibilità dei risultati e dall’elevato grado di flessibilità che consente di modificare temporalmente gli esborsi per progetti di sviluppo in caso di necessità.
Oltre il 70% degli investimenti, pari a 5,8 miliardi di euro, sono indirizzati a progetti che concorrono al raggiungimento dei target di sostenibilità fissati, in particolar modo per supportare la trasformazione a città resilienti, la transizione energetica, la gestione sostenibile della risorsa idrica, grazie alla riduzione delle perdite di rete e l’economia circolare, volta al recupero di materia e di fonti energetiche.
OBIETTIVI ECONOMICO FINANZIARI
STRUTTURA FINANZIARIA
Si conferma l’impegno di Iren verso un’equilibrata struttura del capitale finalizzata al mantenimento degli attuali giudizi da parte delle agenzie di rating (S&P e Fitch). La posizione finanziaria netta è attesa in incremento di 1 miliardo di euro rispetto al 2023 per effetto del piano di investimenti appena descritto e della distribuzione dei dividendi. Tra le fonti di finanziamento previste a Piano sono state incluse la vendita dell’asset termoelettrico di Turbigo, prevista dopo il 2027, e l’apporto di equity da partner finanziari per favorire lo sviluppo delle rinnovabili.
Nonostante il significativo piano di investimenti, il profilo finanziario è previsto bilanciato in termini di PFN/Ebitda ratio che è atteso in calo nell’orizzonte di piano, garantendo al Gruppo un’ampia area di flessibilità finanziaria, data la soglia massima pari al 3,5x, stabilita in coerenza con gli attuali giudizi di rating e sostenuta dall’80% di attività regolate nel nostro portafoglio di attività.
Il costo medio del debito, pari a 1,8% nel 2023 è previsto inferiore al 2,4% fino al 2025, mentre per i restanti anni di piano le attese sono di un costo medio del debito del 2,6%. Inoltre, a partire dal 2027 il 90% del debito sarà composto da strumenti di finanza sostenibile e ci si attende il raggiungimento del 100% entro il 2030.
DIVIDEND POLICY
La nuova dividend policy prevede un dividendo pari al valore massimo tra un incremento annuo del dividendo del +8% da considerare come “floor” fino al 2027 e un pay-out del 60%, garantendo la certezza e la stabilità del dividendo ed un tasso di crescita superiore alla media di settore.
FOCUS SULLE BUSINESS UNIT
Il Piano Industriale prevede un incremento dell’EBITDA pari a oltre 600 milioni di euro nel 2030 rispetto al 2023. Il significativo aumento del margine operativo lordo è generato dal contributo positivo di tutti i settori di business. Il piano d’investimenti prevede 2,8 miliardi di euro volti a incrementare l’efficienza e la qualità dei servizi con una forte crescita della RAB, che raggiungerà 4,5 miliardi di euro nel 2030. Il 58% degli investimenti destinati alle reti è indirizzato al servizio idrico integrato, per il potenziamento e l’incremento della resilienza della rete, lo sviluppo degli impianti di depurazione e il miglioramento della qualità del servizio.
Alla distribuzione elettrica sono destinati il 29% degli investimenti delle reti, per consentire l’evoluzione delle infrastrutture adeguandole a sostenere una maggiore resilienza rispetto ai cambiamenti climatici e maggiori potenze data l’elettrificazione dei consumi, perseguendo in modo continuativo un’efficienza operativa, necessaria per fornire il miglior servizio a livelli accessibili ai cittadini. Alla distribuzione del gas sono destinati il 13% degli investimenti delle reti, in particolare volti al mantenimento dell’infrastruttura attuale nei territori di riferimento, al completamento del piano di sostituzione delle condutture rendendole così anche pronte alla distribuzione di miscele di idrogeno. Il consolidamento di EGEA supporterà la crescita della RAB del servizio idrico integrato e della distribuzione del gas.
Gli investimenti, la revisione dei parametri regolatori e le sinergie previste permettono l’ottenimento di un EBITDA pari a 695 milioni di euro nel 2030 (+ 320 milioni di euro rispetto al 2023).