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Attualità | 21 giugno 2024, 11:09

Uova “speciali” a Laigueglia: ai Bagni Diana nasceranno esemplari di Caretta Caretta

È il terzo caso in Liguria, evento emozionante di una portata storica, ma è anche un campanello d'allarme per il nostro pianeta e i suoi ecosistemi

Uova “speciali” a Laigueglia: ai Bagni Diana nasceranno esemplari di Caretta Caretta

Nel giorno del solstizio d’estate, il 20 giugno, una tartaruga Caretta Caretta ha voluto regalarci una grande emozione a Laigueglia, con la creazione di un nido a 7 metri e mezzo dalla battigia dei Bagni Diana e la deposizione di uova, durata circa 4 ore. "C'è grande euforia per questo avvenimento cosi straordinario", commenta Mimmo Giraldi, concessionario dei Bagni Diana. 

In Liguria, è il terzo caso nella storia di nidificazioni di questo esemplare tanto amato: a Finale Ligure, nella spiaggia del Castelletto di San Donato, nel settembre 2021 (lLEGGI QUI), e a Levanto, sulla spiaggia libera, nel luglio 2022.

Il consigliere comunale di Laigueglia aggiorna sullo straordinario evento: “Sono intervenuti la Guardia Costiera, gli esperti dell'Arpal, dell'Università (c'era anche una ricercatrice francese) e dell'acquario di Genova, hanno verificato la presenza delle uova (si stima un centinaio) e delimitato l'area del nido della tartaruga, della specie Caretta Caretta, che verrà protetta con una struttura appositamente realizzata – dice -. Nella sabbia, vicino alle uova, alla profondità di circa 30 cm, è stata posta una radiosonda che trasmetterà i dati di temperatura e umidità della sabbia, che permetteranno di prevedere la ipotetica data della schiusa delle uova e del ritorno in mare dei piccoli appena nati, che al momento è prevista nel mese di agosto”.

“Realizzeremo iniziative di approfondimento e di sensibilizzazione, destinate a bambini e diversamente bambini, cittadini e turisti, per raccontare la straordinarietà di questo evento, che, sono sicuro, attirerà l'attenzione di televisioni, giornali e riviste, con importanti ricadute in termini di immagine e visibilità – prosegue -. Un doveroso ringraziamento alla disponibilità dei Bagni Diana a collaborare con gli esperti intervenuti per la protezione del nido”.

L'evento ha una portata storica, ma è anche un campanello d'allarme per il nostro pianeta e i suoi ecosistemi. "Si tratta del nido più a nord nell'area tirrenica- ligure. Questi animali cercano la giusta combinazione di fattori come umidità e temperatura, ad esempio, per trovare il giusto ambiente dove depositare le loro uova - spiegano dall'associazione Menkab, tra i più attivi nelle ricerche - e si stanno man mano spostando sempre più verso nord. È un segno tangibile del surriscaldamento globale".

Ricostruiamo la storia di questo eccezionale (si spera) caso di nidificazione delle Caretta Caretta. Nella notte tra il 19 e il 20 giugno intorno alle 00.45, una guardia giurata di turno ha notato un grosso esemplare di tartaruga sulla battigia dei Bagni Diana che scavava una buca per deporre le uova. Dopo che l’esemplare ha terminato la deposizione, durata all’incirca 4 ore, ed è tornato in mare, è stata allertata la Guardia Costiera che ha delimitato l’area, avvertito il gestore dei bagni, Mimmo Giraldi, contattato l’associazione Delfini del Ponente, già attiva in zona sul tema in accordo con il Gruppo Ligure Tartarughe Marine (GLIT), e gli esperti dello stesso GLIT, che riunisce Acquario di Genova, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure – settori Centro del Mare e Biodiversità, Università di Genova - Distav e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta con l’obiettivo di gestire e studiare le nidificazioni di questa specie, promuovere azioni di sensibilizzazione e informazione sulla corretta procedura di gestione di questo tipo di eventi.

Ieri mattina i biologi di Acquario di Genova, coordinatore del GLIT, e Arpal, si sono recati in loco per un sopralluogo, insieme all’Associazione Delfini del Ponente, hanno verificato la posizione del nido, a 7,5 metri dalla battigia, confermato la presenza delle uova, posizionato un data logger per la registrazione della temperatura, prelevato un campione di sedimento, che sarà analizzato da Arpal, e condotto un’azione di formazione e sensibilizzazione di tutti i soggetti presenti, tra cui il gestore dei bagni e il suo staff, il Comune di Laigueglia, presente nella persona di Alessandro Chirivì, Assessore alla Comunicazione, al Turismo e alla Cultura, i bagnanti.

La specie Caretta Caretta, tipica delle regioni temperate, nidifica nella stagione estiva. Le uova vengono deposte nei primi mesi estivi e schiudono dopo circa 40-60 gg a seconda della temperatura. I piccoli al momento della nascita misurano circa 5 cm e pesano in media 10-20 gr.

La femmina raggiunge la maturità sessuale tra i 15 e i 25 anni e si avvicina alla costa solo per deporre in genere nella spiaggia dove è nata. Normalmente le schiuse avvengono di notte, ma può capitare che le piccole tartarughe facciano capolino da sotto la sabbia anche in pieno giorno.

Come anticipato, in Liguria ad oggi sono state registrate due nidificazioni: a Finale Ligure, nella spiaggia del Castelletto di San Donato dove, nel settembre 2021 erano state individuate tre piccole tartarughe marine, della specie Caretta Caretta, dopo il momento della schiusa; a Levanto, sulla spiaggia libera, dove intorno alle 3 del mattino del 15 luglio 2022 un gruppo di ragazzi aveva assistito all’uscita dal mare di un esemplare di tartaruga e due guardie giurate, allertate dai ragazzi stessi, avevano assistito alla deposizione. In questo secondo caso, il GLIT si era attivato insieme a Comune di Levanto, Carabinieri, Parco Nazionale delle Cinque Terre e Associazione Life on the sea ONLUS per il monitoraggio del nido, la sua messa in sicurezza e la sua gestione, durata fino a fine settembre quando il nido è stato aperto dagli esperti e sono state trovate 117 uova risultate poi alle analisi non feconde.

Step essenziali per una corretta gestione delle nidificazioni

In caso di avvistamenti di esemplari in deposizione sulla battigia, è necessario segnalare l’evento alla Guardia Costiera al 1530 che, in caso di necessità, attiverà la corretta procedura di intervento segnalando l’avvistamento all’Acquario di Genova (coordinatore del GLIT).

Il GLIT coordinerà le attività tecnico-scientifiche da svolgere sul territorio coinvolgendo il Comune e – ove possibile - associazioni locali. Dal 40° al 45° giorno verrà effettuato il presidio pre-schiusa con sopralluoghi, preparazione del corridoio fino alla battigia e gestione delle luci. Nella fase di emersione - solitamente nelle ore notturne-, i volontari autorizzati sorvegliano il percorso, misurando e contando le tartarughe. Il GLIT definisce la data di apertura del nido e coordina il prelievo dei dati utili a scopo tecnico-scientifico.

Il Vademecum nel dettaglio

In caso di avvistamento delle tracce di tartaruga sulla spiaggia, di ritrovamento di un esemplare di tartaruga appena nato o di un nido, ecco la procedura individuata dagli esperti per un’ottimale gestione dell’evento.

Chiamare il “Numero Blu” 1530 della Guardia Costiera (chiamata gratuita disponibile h24) per segnalare la scoperta di un nido o il ritrovamento degli esemplari

Fotografare o riprendere il sito, le tracce e, se c’è, la tartaruga, senza flash e mai frontalmente, in silenzio per non spaventarla ed interrompere la nidificazione. Non toccare per alcun motivo, né la tartaruga adulta, né i piccoli.

Avvisare il proprietario o concessionario dell’area.

Individuare il perimetro dello scavo, delimitandolo provvisoriamente, senza infilare bastoni o altro nella sabbia per non danneggiare le uova.

Spostare lettini e ombrelloni prima dell’arrivo dei turisti e transennare con un perimetro di sicurezza di almeno 3 metri.

Non pulire la zona con alcun mezzo, per non cancellare le tracce.

Maria Gramaglia

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