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io_viaggio_leggero | 16 giugno 2024, 07:00

Oman Family: intervista a Laura, tra deserto e ramadan

In questa rubrica troverete interviste a viaggiatori, esperienze vissute in prima persona lontano dal turismo di massa. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti e incontri inaspettati in giro per il mondo. Se hai un viaggio da raccontare… scrivi a : ioviaggioleggero@gmail.com

Oman Family: intervista a Laura, tra deserto e ramadan

Laura Vissicchio 43 anni, mamma fuori dagli schemi con una grande passione per il viaggio; una donna curiosa che vive le avventure in giro per il mondo senza timore, pronta a mettersi in gioco insieme alla sua famiglia.    

Quale viaggio ci racconti? 

Sono stata in Oman di recente, insieme al mio compagno Paky e a mio figlio Oliver di 7 anni.  Un viaggio on the road in un paese veramente affascinante per le bellezze naturali e la grande diversità culturale. Mese di Marzo atterriamo a Mascate, l’unica vera e propria metropoli del paese, affittiamo una macchina e ripartiamo quasi subito per la nostra prima destinazione. 

Perché proprio l’Oman?

“Tutta colpa” di mio figlio…voleva vedere il deserto. E’ un bambino precoce e con la passione per la geografia che spesso stupisce, come in questo caso, per la sua insolita curiosità.  

 Prima tappa ?

Nizwa che si trova a circa due ore da Mascate in direzione centro sud. Prendiamo alloggio presso una piccola Guest House e dedichiamo la giornata alla visita della città, antica capitale del paese. La fortezza, con la torre circolare alta oltre 50 metri, regala una vista bellissima sulle montagne circostanti e il souq, dove poter acquistare dalle spezie all’artigianato locale, con il suo fascino rende speciale anche una semplice passeggiata. 

Il giorno successivo accompagnati da Salaman, una guida del posto, andiamo alla scoperta della Jebel Shams Balcony Walk; si tratta di un trekking in piano lungo circa 20 km da effettuare ad alta quota, 2500 metri s.l.m. E’ un popolare sentiero escursionistico dell'Oman, rinomato per la sua spettacolare vista sul Grand Canyon d’Arabia e situato nelle montagne di Al Hajar. Offre una passeggiata con percorsi unici che mostrano paesaggi da “film Western”, gole profonde e una natura mozzafiato. Vedere mio figlio felice e pronto a seguire il passo senza mollare, durante la lunga camminata, è stata una bellissima emozione inaspettata. C’è solo una piccola nota stonata, siamo nel periodo del Ramadan e qui è tutto più complicato.

Spiegati meglio?

Anche ai turisti è consigliato rispettare alcune regole, come ad esempio non mangiare in pubblico prima del tramonto e non bere alcolici. I servizi sono limitati durante il giorno perché solo le grandi catene sono regolarmente aperte e anche le donne  straniere qui sono “invitate” a coprire le braccia fino al gomito e le gambe fino a piedi. Personalmente non ho utilizzato canottiere o top ma solo magliette con manica a trequarti e vi confesso che ho patito un pochino il caldo, in alcuni momenti. A mio figlio Oliver è capitato di mangiare un panino in macchina, per evitare problemi, nonostante fossimo in parco pubblico ricco di panchine. L’Oman è un paese profondamente islamico e durante il mese sacro le restrizioni aumentano per tutti. L’alcol non è vietato ma il costo delle licenze per la vendita così proibitivo rende difficilissimo poterlo consumare, solo ì “Resort” posso permettersi questo tipo di servizio. Le giornate vengono scandite dalle preghiere trasmesse a gran voce anche al di fuori delle moschee e l’arrivo del tramonto si trasforma in una festa per tutti, turisti e locals. E’ stato un “viaggio nel viaggio …” In ogni caso autentico e vissuto a contatto con la popolazione locale.

Prossima destinazione ? 

La zona più a sud del paese con base a Sur. Una cittadina di mare famosa per le sue case bianche in riva al mare e soprattutto per “i WADI”; canyon che si sviluppano dalla costa verso l’interno, caratterizzati dalla presenza di molta acqua e piccole oasi ricche di palme. Muniti di scarpette da scoglio e dry bag facciamo una splendida camminata in questo luogo fiabesco dove il paesaggio conquista l’anima e la natura è una vera opera d’arte. Alcuni giorni dopo affrontiamo una nuova esperienza, la vera ragione che ci ha condotti in Oman. A bordo di jeep 4x4 raggiungiamo Wahiba Sand, la porta del grande “Deserto Omanita”; qui vivono, da nomadi, ancora oggi alcune tribù di Beduini. Un campo tendato e attrezzato è pronto ad accoglierci in una cornice molto suggestiva, ricca di grandi dune in un vero e proprio oceano di sabbia dorata. L’atmosfera familiare, la cucina tipicamente speziata e mio figlio felice che corre intorno al fuoco hanno trasformato un’escursione, in un ricordo da conservare a lungo. Il tramonto mi ha veramente colpito, per la sua breve ma intensa diversità; il sole sembra gigante e scappa via rapidamente all’orizzonte mentre le temperature si abbassano e il silenzio è assoluto. Il deserto ti conquista con semplicità, lascia campo libero all’immaginazione e paradossalmente allontana la solitudine. Almeno per me è stato così.

Il tuo ricordo più bello ?    

Una sera a Sur, usciti da un ristorante, il mio compagno Paky viene avvicinato da un signore di nome Said; un vero mussulmano che festeggia in piazza la fine del Ramadan con la famiglia e gli amici. Alcuni bambini stanno giocando a pallone e con estrema gentilezza lo stesso Said invita nostro figlio ad unirsi a loro; poi ci offre  the e dolci locali fatti in casa, veramente squisiti. Nei giorni successivi Oliver scalpita per raggiungere “i nuovi amici “ perché c’è una partita da affrontare ogni sera; una bella sfida fatta d’integrazione e rispetto, in un paese completamente diverso dal nostro durante un momento di festa per la popolazione locale. I bambini corrono scalzi e felici senza barriere culturali o religiose per segnare un goal o difendere la propria porta, una bellissima immagine che mi porterò nel cuore per sempre.

E’ complicato viaggiare con un bambino ?

Beh sono sincera non è semplicissimo ma assolutamente fattibile. Il segreto è coinvolgerlo nelle attività degli adulti e allo stesso tempo dargli dei momenti di svago solo suo; le giuste ore di riposo e le buone abitudini poi fanno il resto. Abbiamo portato nostro figlio in viaggio, anche da molto piccolo; i bambini sono delle spugne sta a noi adulti dargli gli stimoli giusti e le pause necessarie. 

Vi siete sentiti in pericolo ?

Assolutamente no. L’Oman è un paese tendenzialmente ricco per via del petrolio e non ci sono problemi nel trovar lavoro, anzi in alcuni settori c’è carenza di personale e viene impiegata mano d’opera straniera, proveniente dal vicino Yemen. L’attenzione ad alcune regole, particolarmente rigide, in alcuni momenti e una presenza costante della polizia rendono questa terra sicura e quasi priva di criminalità.

Prossima Avventura ?

Oliver vorrebbe andare ad Angkor Wat in Cambogia. E’ bellissimo seguire la curiosità di un bambino di 7 anni, alla scoperta del nostro grande pianeta. Fatelo anche voi, sembra complicato ma è solo un pregiudizio. 

 

IN & OUT OMAN

porta con te

  • le scarpette da scoglio
  • una borraccia termica
  • la voglia del diverso

 

Lascia a casa

  • Il vestito da sera
  • la Nintendo per tuo figlio
  • le paranoie

 

Valutazione :  4 zaini

Legenda:

1 zaino (meglio andarci in vacanza )

2 zaini  (merita il viaggio ma)

3 zaini  (vale il viaggio)

4 zaini  (viaggio da non perdere )

5 zaini  (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci

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