Cronaca - 15 giugno 2024, 10:30

La truffa del finto incidente colpisce un anziano finalese, il figlio: "Sono approfittatori dei più fragili, un grazie ai carabinieri"

Dopo un primo abboccamento, un 82enne è riuscito a far intervenire i militari che hanno arrestato il colpevole

Un briciolo di casualità ma anche tanta prontezza. Così i carabinieri della stazione di Finale sono riusciti nei giorni scorsi non solo a smascherare una delle truffe del finto incidente di un parente ai danni di un 82enne dell'entroterra. 

Oltre a recuperare quanto di prezioso l'anziano uomo aveva consegnato ai suoi truffatori, e restituirlo quindi al legittimo proprietario, i militari hanno infatti anche arrestato il finto avvocato, un 21enne di origini campane, evitando un ingente danno al truffato e che nuove vittime potessero finire nel suo tranello.

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene si suol dire. Non passa però facilmente la rabbia per questo raggiro messo in atto ai danni di chi è più vulnerabile, lasciando comunque qualche traccia nei sentimenti delle vittime e dei loro cari.

"Mio padre è stato tenuto circa un'ora al telefono, ovviamente dal cellulare per far sì che nel frattempo non potesse anche solo inviare un messaggio - ci racconta il figlio della vittima - Gli veniva raccontato che mi stavano portando in prigione, che rischiavo di passare grossi guai se la signora da me investita, ovviamente per pura fantasia, fosse morta come sembrava dovesse succedere da un momento all'altro. E a ogni richiesta di parlare con me veniva trovata una scusa per evitarlo".

L'agitazione e la preoccupazione per l'uomo hanno quindi preso il sopravvento: "Gli hanno chiesto di raccogliere contante e preziosi che aveva in casa, che sarebbero poi andati a prenderli per pagare immediatamente l'avvocato -continua il figlio -. A quel punto immaginatevi la preoccupazione e l'ansia di un padre, per di più una persona anziana...".

Ed ecco che l'avvocato si presenta, a bordo di un taxi, chiedendo di farsi consegnare quanto raccolto dall'82enne. "Qualcosa in mio padre a quel punto però è scattato" ci racconta ancora il figlio. 

Qui la sorte ha innescato il meccanismo d'intervento e la prontezza dei carabinieri: "Stavano passando sulla strada per assolvere un loro compito, mio padre a quel punto li ha fermati, gli ha raccontato quanto accaduto ed è partito l'inseguimento".

Che poi si è concluso come detto sulla Sp490 al bivio per Calice Ligure. "Il mio pensiero è quindi un ringraziamento ai carabinieri della stazione di Finale per la prontezza con la quale sono intervenuti e per come hanno trattato mio padre in questa vicenda".