Il Gip di Genova Paola Faggioni ha rigettato l'istanza di revoca degli arresti domiciliari avanzata dall'avvocato di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria sospeso dallo scorso 7 maggio.
La decisione, formalizzata questa mattina, rappresenta un ulteriore colpo per Toti, arrestato nell'ambito di una vasta inchiesta della procura genovese che lo vede accusato di corruzione, voto di scambio e falso.
L'avvocato difensore di Toti, Stefano Savi, aveva depositato l'istanza il 10 giugno, chiedendo la revoca degli arresti domiciliari per il suo assistito. In alternativa, Savi aveva sollecitato un'attenuazione della misura restrittiva, proponendo soluzioni meno afflittive che permettessero comunque di garantire le esigenze cautelari richieste dall'autorità giudiziaria.
Nonostante le argomentazioni presentate dalla difesa, il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni ha ritenuto che non sussistessero le condizioni per accogliere la richiesta. La decisione di mantenere gli arresti domiciliari è motivata dall'esigenza di evitare possibili inquinamenti delle prove e ulteriori rischi connessi alla libertà dell'indagato, considerata la gravità delle accuse mosse nei suoi confronti.
“La decisione di rigettare la richiesta di revoca della scarcerazione di Giovanni Toti ci lascia dispiaciuti - dichiara il presidente ad interim Alessandro Piana - Avremmo voluto che il governatore democraticamente eletto a larga maggioranza potesse tornare pienamente alle sue funzioni. Il nostro dovere, come abbiamo dimostrato in queste settimane, è quello di portare avanti il lavoro della Giunta regionale continuando a favorire lo sviluppo della Liguria in tutti i settori. Gli ottimi risultati su PIL, export, occupazione e turismo ci danno ragione. Siamo vicini a Giovanni, auspichiamo possa tornare al più presto dimostrando di aver agito sempre per l’interesse supremo dei liguri e del territorio".
Giovanni Toti è accusato di aver orchestrato un sistema di corruzione che coinvolgeva appalti pubblici, scambi di favori e false dichiarazioni. Le accuse specifiche comprendono corruzione, voto di scambio e falso, delitti che, secondo gli inquirenti, sono stati commessi nell'esercizio delle sue funzioni istituzionali. L'inchiesta, condotta dalla procura di Genova, ha portato alla luce un presunto sistema illecito che vede coinvolti anche altri esponenti politici e imprenditori locali.
Con il rigetto dell'istanza di revoca, Giovanni Toti rimarrà agli arresti domiciliari in attesa degli sviluppi delle indagini. La difesa ha già annunciato l'intenzione di presentare ricorso contro la decisione del Gip, sostenendo che le misure adottate siano eccessive e non giustificate dalle prove finora raccolte.