Sabato 15 giugno alle ore 18,00 presso l’Arci di Varazze, la sezione Anpi di Varazze organizza un incontro in ricordo e memoria di Giacomo Matteotti in occasione del centenario del suo assassinio.
"Ne parleremo insieme all’onorevole Federico Fornaro, saggista e politico, che ha pubblicato in occasione dei cento anni dell’assassinio di Giacomo Matteotti la sua biografia, dai primi anni di attività politica, nel Polesine fino al tragico epilogo, per analizzare il profilo di questo politico scomodo al Regine, per descriverne il pensiero, la statura morale andando oltre alla sterile celebrazione del Martire - spiegano dall'Anpi varazzina - Avremo modo anche di concentrarci sul periodo in cui l’Onorevole Matteotti visse nella nostra città, a Varazze tra il 1920 e il 1922, dove nacque la sua ultima figlia Isabella nell’agosto del 1922. Molta è la corrispondenza tra la moglie Velia e Matteotti. Sarà Giulia Damiano studentessa che a giorni sosterrà l’esame di maturità, che ha scelto la nostra associazione, il Comitato Provinciale Anpi di Savona, per svolgere il suo anno di servizio civile, a dare lettura di alcune lettere che Velia scrisse al marito proprio di Varazze, lettere che evidenziano il grande legame tra i due seppur con notevoli differenze ma anche tutta la preoccupazione per il contesto storico in cui vissero; Giacomo Matteotti scelse Varazze, come luogo tranquillo dove risiedere e dove far risiedere la sua famiglia nei periodi di sua assenza, ma Matteotti fu costretto a scappare anche dalla nostra città per le molte minacce ricevute e per l’agguato che una banda fascista aveva programmato alla stazione di Varazze, per poterlo catturare, sfuggi all’agguato scappando all’alba da Varazze per giungere ad Arenzano salire sul treno in direzione Roma".
"Giacomo Matteotti deve essere un esempio da seguire e del quale ispirarsi anche nell’attualità; l’onestà e la moralità nel gestire la cosa pubblica, il rivolgersi a quella parte di popolo più in difficoltà in sofferenza come i contadini del Polesine, il suo riformismo , fanno di Giacomo Matteotti un attore di primissimo piano nella sinistra italiana del primi del Novecento. Considerato il principale oppositore del regime, non transigeva e non accettava le violenze, le oppressioni che il regime Fascista stava compiendo per volontà di Benito Mussolini nel nostro paese - concludono - Certamente non voleva essere un eroe, ma il coraggio che ebbe, essendo consapevole dei rischi a cui sarebbe andato in contro, non gli consentì di girarsi dall’altra parte, anzi, nell'ultimo discorso alla camera nel 30 Maggio 1924 proprio nella parte finale è chiara ed evidente la consapevolezza che qualcosa di brutto gli sarebbe potuto accadere ma questo non l ha condizionato e non tacque. Ricordare oggi Giacomo Matteotti, non deve essere solo un dovere istituzionale, ma deve essere soprattutto un dovere morale e al giorno d’oggi deve portarci a riflettere. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare".