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Agricoltura | 13 giugno 2024, 11:15

Lavoro minorile, Coldiretti: "7 su 10 sfruttati per produrre cibo"

L'associazione chiede una maggiore trasparenza

Lavoro minorile, Coldiretti: "7 su 10 sfruttati per produrre cibo"

Banane, riso, nocciole, fagioli, fragole, gamberetti e pomodori: cos’hanno in comune questi prodotti agroalimentari? Semplice: quando li mangiamo potremmo star contribuendo involontariamente allo sfruttamento del lavoro minorile. Nel mondo, infatti, sette bambini su dieci lavorano nei campi per produrre il cibo che spesso arriva sulle tavole europee all’insaputa dei cittadini. Le accuse dell’impiego di forza lavoro minorile arrivano dagli angoli opposti del pianeta: dal Brasile alla Turchia, dalla Cina all’Argentina.

Come possiamo difenderci da uno scandalo di tale portata? Coldiretti si muove battendosi per una maggiore trasparenza di filiera, perché tutto parte dalla consapevolezza: molti di questi prodotti che sfruttano il suolo, l’ambiente e – come in questi casi – i lavoratori minorenni, non a caso molto spesso finiscono per essere spacciati per italiani. Bastano lavorazioni anche minime e il prodotto può vantarsi della dicitura Made in Italy, quando invece è frutto di abuso e speculazione. Ciò è reso possibile e soprattutto legale grazie all’attuale codice doganale sull’origine dei cibi che permette questo vero e proprio furto d’identità. Uno scandalo contro il quale la Coldiretti ha avviato una mobilitazione per cambiare le regole e affermare in Europa il principio di reciprocità, assicurando che dietro ai cibi che arrivano sulle tavole ci sia un percorso di qualità che riguardi la tutela dei minori, oltre che del lavoro, dell’ambiente e della salute.

Commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale: “Una prima risposta alle richieste di Coldiretti è venuta dall’approvazione da parte del Parlamento Europeo del regolamento proposto dalla Commissione per vietare l’accesso al mercato comunitario alle merci ottenute dal lavoro forzato, che include anche quello minorile, ma non basta”.

L’accordo attende ora l’ok del Consiglio Ue. Nel frattempo, continua la mobilitazione di Coldiretti verso un domani più trasparente, frutto di commerci leali e non di traffici sottobanco.

Redazione

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