Oggi, in una lettera al primo cittadino di Cengio, Giorgio Giacchino, presidente dell'associazione Ala ed ex sindaco di Camerana, è tornato a parlare dell'ex sito di Acna a Cengio. Parole dure su un ex sito industriale che ha fatto e fa ancora discutere. Immediata è arrivata la risposta del sindaco Francesco Dotta.
"Caro Pier Giorgio - scrive Dotta - ho appena ricevuto dalle tue mani la lettera in oggetto, ho provveduto a protocollarla ed ora dopo averla letta, esprimo sinteticamente alcune osservazioni. Parto dal finale del tuo scritto in cui si dice testualmente 'non esistono altre possibilità. Non ci saranno altre offerte'. Sembra essere un ultimatum perentorio e sinceramente non ne condivido il senso non avendo ricevuto da parte Tua nessuna altra proposta formale di collaborazione o di risoluzione dei problemi".
"Tutto ciò che elenchi nella missiva sono affermazioni per la maggior parte veritiere, eventi che si sono susseguiti nel tempo, ma che certo oggettivamente non sono determinanti nell'individuare soluzioni finali e condivise. Ma tornando al tuo scritto affermi che 'tu sei costretto ad archiviare lestamente il tutto proponendo parliamo di futuro' lo non archivio proprio un bel niente, i fatti passati sono inconfutabili e non cancellabili, ma certamente traguardo al futuro, la vita prosegue, non si può continuare a parlare dell'inquinamento, senza proporre alternative reali e praticabili".
"Per quanto riguarda l'ipotetico progetto di riportare terreno vergine sull'area A2 - prosegue Dotta - posso dirti che non è una mia idea, anche se credo che riportare del terreno a step, iniziando dalla zona del raccordo ferroviario al fine di rendere più agevole la movimentazione di eventuali merci non mi pare un'idea cosi 'pellegrina'. Mi permetto anche di evidenziare che una eventuale riconversione industriale del sito, quindi con l'erezione di capannoni e piazzali renderebbe buona parte della zona impermeabile, riducendo quindi in modo esponenziale l'ingresso di acqua meteorica nel terreno".
"Quindi ribadisco per l'ennesima volta che il mio unico obbiettivo è quello di fare tornare il paese a un livello di vivibilità normale, in cui gli immobili abbiamo un valore di mercato ragionevole, in cui il commercio possa risultare praticabile e competitivo, in cui sia possibile il ritorno di attività industriali".
"Tutto ciò senza prevaricare nessuno e nel rispetto assoluto degli abitanti dei comuni piemontesi - spiega Dotta - Ritengo offensivo che, nelle rare occasioni in cui capita di incontrarmi con sindaci o amministratori piemontesi io venga guardato con diffidenza, quasi fossi colluso con Eni, cosa assolutamente non veritiera, anzi credo di essere uno dei pochi che ad Eni, come si usa dire, 'ha girato i denti'. In conclusione, vogliamo collaborare per risolvere il problema? Ne sarei felice!"
"Sono disponibile giorno e notte - conclude il sindaco di Cengio - per parlare di futuro e per proporre soluzioni realistiche che permettano il riutilizzo del sito, ipotizzando, se necessari, ulteriori lavori di completamento della bonifica, confrontandoci con Eni in modo determinato, il tutto però in una visione realistica ed onesta, senza preconcetti. E allora, considerato che il tempo scorre veloce e inesorabile, propongo di incontrarci presso la sala consiliare del comune di Cengio la prossima settimana. Scegli la data, l'ora e gli Amministratori dei vari comuni che riterrai opportuno di invitare. In attesa di una auspicata risposta, ti auguro una buona giornata".