L'ex piscina di Luceto al centro di un servizio di "Striscia la Notizia".
È andata infatti in onda ieri sera (4 giugno, ndr) il servizio realizzato all'interno dell'incompiuta di Albisola Superiore da Vittorio Brumotti, il quale ne ha fatto presente lo stato di abbandono e di degrado.
"Immaginatevi gli abitanti di fronte a questo ecoschifo" ha detto Brumotti.
Il comune nell'ottobre del 2021 aveva rinunciato al processo in Appello a Genova contro la società Gesta srl e aveva deciso di conferire 852mila euro all'azienda fallita. Nel giugno del 2004 la ditta aveva stipulato con l'amministrazione comunale due contratti di concessione: uno con il quale si impegnava a costruire una piscina coperta, oltre alle opere di sistemazione esterna e una sala polivalente a fronte del pagamento da parte del Comune, della somma di 2 milioni e 385mila euro; l'altro invece li impegnava a costruire una piscina scoperta.
Il Comune però, nel 2007, considerato lo stato di fermo dei lavori (arrivati fino al tetto) e ritenuto che Gesta fosse venuta meno nei requisiti necessari per la titolarità della concessione, aveva dichiarata decaduta la stessa per la costruzione e la gestione della piscina coperta e aveva deciso di risolvere il contratto.
Un anno dopo invece considerato il fallimento della società, aveva dichiarato la decadenza dalla concessione della piscina scoperta e anche in quel caso aveva deciso di rescindere il contratto. Se per la piscina coperta però i lavori non erano stati conclusi, per quella scoperta le opere erano state eseguite totalmente per 852mila euro.
A seguito però della risoluzione dei due contratti, la Curatela fallimentare di Gesta aveva richiesto il diritto ad ottenere il controvalore delle opere eseguite (852mila euro e 1 milione e mezzo per la piscina coperta), con il comune che si era opposto alle pretese perché secondo loro non era stato tenuto conto del contro credito maturato in capo all'amministrazione, rappresentato dal controvalore delle opere non eseguite, dai costi da sostenere per il completamento delle opere, dagli adeguamenti economici maturati per il ritardo e dai costi necessari per la demolizione, rimozione e smaltimento delle opere.
Da lì l'inizio del procedimento che però aveva visto condannato il comune al pagamento di 1 milione e 136mila euro.
Successivamente l'amministrazione albisolese aveva fatto ricorso in Appello, che aveva poi però deciso di ritirare, effettuando nel 2021 la transazione di 852mila euro per la ditta.
Per questo ora il Comune nel maggio del 2022 aveva comunicato a I.R.E. Spa (attuale soggetto responsabile del Patto Territoriale di Savona) ed al Ministero dello Sviluppo Economico, la conclusione dell’iter relativo al contenzioso ed aveva confermato la volontà di completare gli interventi effettuando una approfondita disamina ed un'ampia valutazione nel suo complesso, con la redazione di un nuovo progetto di completamento delle infrastrutture, valutando ogni soluzione possibile e sostenibile utile per raggiungere gli obiettivi del finanziamento ancora da acquisire.
La problematica è stata al centro del dibattito dello scorso 31 maggio tra i candidati sindaci Maurizio Garbarini e Stefania Scarone moderato da Savonanews.
“La piscina è tornata di proprietà del comune e lo stesso ha portato avanti un progetto per la sua riqualificazione - ha detto il candidato sindaco Garbarini - è previsto un impianto sportivo che non sarà più natatorio perché ne abbiamo una a fianco, porteremo avanti in caso di elezione un campo polivalente di pallavolo e di basket e in adiacenza delle arrampicate per l’outdoor”.
“Abbiamo previsto anche noi un discorso sportivo, non è una cosa che però si potrà realizzare subito. Il discorso dei 900mila pagati alla ditta porta a non avere subito le risorse per fare un investimento che potrà comprendere una cifra elevata. Interviene quindi il discorso finanziamenti, bisogna trovarli e una struttura del genere potrà essere realizzata tramite la partecipazione ai bandi in caso di ottenimento dei fondi” continua la candidata Scarone.