Cronaca - 05 giugno 2024, 18:23

Omicidio di Piazza delle Nazioni, l'avvocato dell'omicida presenta il ricorso in Appello

Lo scorso gennaio la sentenza d'ergastolo della Corte d'Assise

È stato presentato il ricorso in Appello contro la sentenza d'ergastolo in primo grado del Tribunale di Savona per Safaiou Sow che nella notte tra il 5 e il 6 giugno del 2023 aveva ucciso con due colpi di pistola la 29enne Danjela Neza.

L'avvocato difensore Alessandro Stipo lo ha depositato questa mattina contro la decisione della Corte d'Assise presieduta dal presidente, il giudice Fiorenza Giorgi con a latere il giudice estensore Giorgia Felisatti e i giudici popolari.

Il legale ha richiesto nel ricorso quindi l'esclusione dell'aggravante della premeditazione e dei futili motivi, la concessione delle circostanze attenuanti generiche prevalenti o equivalenti alle contestate aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e del vincolo della relazione affettiva; considerando il comportamento successivo alla commissione del reato; la confessione; la collaborazione con l'autorità giudiziaria; sulle condizioni di vita individuale, familiare e sociale; richiedendo inoltre una rideterminazione e riduzione della pena.

LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA

"La mancanza di empatia dimostrata la notte dell'omicidio e la scarsa tolleranza dell'abbandono, inducono a ritenere facilmente ripetibile l'omicidio, in situazioni analoghe".

Questo era uno uno dei passaggi presenti all'interno delle motivazioni della sentenza.

Erano state depositate nel maggio scorso a poco meno di 3 mesi dalla sentenza e a qualche giorno proprio dall'anniversario del terribile omicidio avvenuto nel viale tra Piazza delle Nazioni e Corso Ricci a Savona.

Le motivazioni si soffermavano in prima battuta sullo svolgimento del processo, le indagini della squadra mobile della Polizia di Stato, i rapporti tra Sow e la vittima fino al delitto, l'acquisto dell'arma da Yuri Scalise, la notte dell'omicidio e la registrazione dei terribili ultimi momenti con gli spari che hanno portato alla morte di Danjela, le deposizioni dei testimoni, le dichiarazioni del killer e la ricostruzione dell'omicidio.

Sow è stato condannato per omicidio volontario con le aggravanti della relazione affettiva; dei futili motivi in quanto viene specificato nelle motivazioni "è emersa più volte la possessività dell'imputato verso la Neza, indotta, infine a causa della volontà di sopraffazione dell'uomo su di lei, anche a mettersi in ferie controvoglia. Premesso che l'aggravante dei motivi futili è caratterizzata dalla sproporzione fra movente edelitto, la gelosia ed il ritenere di poter imporre le proprie scelte all'altro, costituiscono sempre passioni morali riprovevoli mai suscettibili di valutazione etica positive, sicché deve concludersi che può essere ritenuta sussistente l'aggravante in esame, vieppiù quando la gelosia assume caratteristiche morbose e di ingiustificata espressione di supremazia e possesso, in quanto si tratta di uno stato passionale che, oltre a non avere rilievo sull'imputabilità, costituisce causa frequents di delitti anche gravissimi determinati da una spinta ritenuta socialmente inaccettabile e, dunque, ingiustificata rispetto alla gravità della condotta"; della premeditazione che "sussiste nei suoi due elementi caratteristici: quello psicologico, consistente nel perdurare del proposito criminoso fino alla commissione del delitto e quello cronologico, ravvisabile nella durata non astrattamente predeterminabile ma comunque apprezzabile del proposito. Poichè si è trattato di un vero e proprio agguato, ideato fin dal febbraio 2023 (allorquando il Sow iniziava a cercare una pistola proprio quando la situazione sentimentale con la donna precipitava e si determinava a non volerla più vedere se non fosse ritornata con lui) e pianificato nei mesi seguenti, qualora la donna avesse persistito nel non assecondarlo, con l'insistente richiesta di un incontro alla vittima e con la predisposizione dei mezzi (pistola)"; ricettazione, detenzione e porto di arma clandestina.

La Corte ha deciso di condannarlo all'ergastolo (e ad un anno di isolamento diurno) in quanto "in primo luogo, deve essere considerata la gravità del fatto. L'omicidio ha privato la ragazza quasi di un'intera vita da vivere e il suo nucleo familiare di una figlia e una sorella di ventotto anni. Il dolo si presenta nella forma più grave della premeditazione" e "la condotta omicidiaria inoltre è preceduta da un comportamento che denota una particolare insensibilità ed una drammatica freddezza: la persona offesa per circa tre minuti supplica l'imputato di non spararle. Lo scioccante audio in atti riporta un'estrema efferatezza della condotta dell'imputato, che non si ferma davanti alle preghiere di desistere, nè di fronte al pianto disperato delta donna che invoca anche la mamma e tenta in tutti modi di assecondare il volere dell'imputato il quale, impassibile, procede nel suo intento senza desistere o titubare nemmeno per un istante".


LA CRONACA

Il 27enne guineano non riusciva ad accettare la fine della relazione con la giovane (che sarebbe iniziata intorno al maggio del 2022), la spiava e la fotograva (le aveva fatto foto e video delle sue parti intime mentre dormiva e per quelle la ricattava) e non voleva più lavorare con lei (entrambi lavorano in un ristorante della Darsena).

Gli stessi titolari dell'attività avevano fatto prendere a Neza un periodo di pausa dal lavoro e sarebbe dovuta rientrare proprio il 6 maggio, giorno nel quale è avvenuto l'omicidio.

Sow quella sera di inizio maggio aveva infatti preso la pistola semiautomatica, con matricola abrasa, dal bagagliaio della sua auto e aveva sparato alla giovane due volte alla testa oltre ad altri tre bossoli che erano rimasti inesplosi.

Purtroppo per lei non c'era stato più nulla da fare all'arrivo delle forze dell'ordine, dell'automedica del 118 e della Croce Oro di Albissola Marina.

Sow, pentito del suo terribile gesto omicida aveva chiamato il centralino della polizia di Stato e aveva confessato tutto. I giovani lavoravano insieme in Darsena, lui come aiuto cuoco e lei come cameriera.

Lo scorso 22 luglio era stato poi arrestato dalla squadra mobile della Polizia di Savona, per i reati di ricettazione e cessione di arma clandestina Yuri Scalise. L'uomo che nell'ottobre del 2003 aveva ucciso l'amico e vicino di casa Renato Rinino, il noto Arsenio Lupin savonese, secondo gli inquirenti avrebbe consegnato l'arma, una Beretta 765, a Sow, il quale l'avrebbe usata per uccidere.

Gli investigatori, non convinti dalla versione del 27enne secondo cui l'arma era stata trovata, prima in via Cimarosa e poi in un cespuglio nella zona del Santuario col giovane che aveva affermato di averla tenuta per legittima difesa, avevano chiuso il cerchio della loro attività concentrandosi sugli ultimi contatti dell’omicida.

Nello sviluppo dell’indagine avevano raccolto una serie di gravi indizi a carico dell’uomo che, dietro compenso, circa 2mila euro, gli avrebbe ceduto l’arma con la matricola abrasa, completa di munizioni. I riscontri raccolti avevano quindi consentito all’autorità giudiziaria, alla cui disposizione era stato messo Scalise dopo essere stato condotto nel carcere di Imperia, di emettere il provvedimento restrittivo e ai poliziotti di rintracciare immediatamente l’uomo.

Durante l'interrogatorio davanti al Gip e al Pm Luca Traversa, Scalise, difeso dall'avvocato Salvatore Di Bella, aveva risposto alle domande del Gip e aveva negato ogni coinvolgimento in relazione alla vicenda della vendita dell'arma, affermando la propria assoluta estraneità rispetto ai fatti contestati. Sow lo scorso novembre aveva risposto alle domande del Gip Laura De Dominicis e del Pm Luca Traversa specificando, come già era avvenuto in sede di interrogatorio, come aveva avuto la pistola.

In incidente probatorio Safaiou Sow aveva confermato che l'arma gli era stata venduta per la cifra di 2mila 500 euro da Scalise e gli era stata consegnata in un parcheggio dietro al ristorante dove il 27enne originario della Guinea lavorava e nel quale i due si sarebbero conosciuti (Scalise sarebbe andato alcune volte a mangiare nel locale). Entrambi erano presenti nell'aula magna del Tribunale di Savona e all'omicida sarebbero state diverse le domande che gli erano state poste in merito proprio agli accordi presi tra i due, al pagamento e alla consegna dell'arma.

L'omicida aveva cercato altre persone per acquistarla ma poi alla fine aveva deciso di rivolgersi a Scalise e tra i due ci sarebbero stati dei contatti anche su Instagram con la cessione che sarebbe avvenuta il 15 marzo 2023.

Il Pubblico Ministero Luca Traversa aveva invece chiesto 30 anni soffermandosi su tutta l'attività d'indagine della squadra mobile: dalla relazione tra Danjela e l'omicida (per lei era una relazione passeggera, per Sow invece la relazione della vita iniziando "ad assumere i classici contorni che connotano la cultura del possesso, con comportamenti ai limiti degli atti persecutori"), i profili di entrambi (la ricerca della pistola contattando Yuri Scalise con lo scambio che avviene il 15 di marzo nei pressi della Darsena), i messaggi con la richiesta di Sow a Neza di lasciare il lavoro, i due infatti lavoravano insieme al Club Nautico ("Mi hai rovinato la vita te la farò pagare, sei tu che stai facendo questi giochi rovinando tutto. Se non vai via dal Club ti farò pagare tutto"), le ricerche su come usare la pistola e come si fa a sparare, le foto intime usate per ricattarla e le ferie forzate per la 29enne albanese disposte dal titolare del ristorante dove lavoravano (lei sarebbe ritornata al lavoro proprio il giorno stesso nel quale è stata uccisa).

Poi le registrazioni di Danjela (aveva scaricato un app) con persino le conversazioni tra i due e gli ultimi minuti di vita. "Mi hai rovinato tutto, vuoi anche rovinare il lavoro" aveva detto Sow. "Non mi sparare, no ti prego" la risposta della vittima. "Mi dispiace, non mi hai lasciato altra scelta" aveva concluso l'assassino poco prima di spararle due colpi di pistola, uno sopra la parte sinistra dell'occhio e l'altro nella sommità del capo (5 gli spari totali) con una collutazione avvenuta nel frattempo.