Il candidato sindaco Riccardo Tomatis sulla Festa della Repubblica: "E una giornata ricca di spunti di riflessione e di temi, prima di tutto quello del voto, ci stiamo avvicinando a una tornata elettorale che coinvolge l'intera Europa. Il 2 giugno del 1946 gli italiani furono chiamati a decidere tra la Repubblica e la monarchia. Cesare, la Repubblica. Ma non è tanto importante che cosa scegliessero, tanto che ebbero la possibilità, dopo vent'anni di regime nazifascista, di fare una scelta. Quel voto ebbe un significato particolare, significava la libertà, significava la partecipazione alle scelte, significava rendere merito a tutti quegli italiani che per quel voto avevano perso la vita. Si ricorda dalle urne circa il 90% degli elettori aventi diritto. Impressionante".
"Oggi purtroppo molti italiani rinunciano a questo diritto. Forse lo fanno perché non credono più nella politica, forse lo fanno perché non credono nelle istituzioni. Ma non dimentichiamo che la politica è sempre l'espressione della società civile e noi siamo e rappresentiamo le istituzioni. Non andare a votare non cambierebbe comunque nulla. In quella data c'è da ricordare, anche per la prima volta, il voto alle donne, un obiettivo importante non solo sociale e giuridico, ma anche perché da allora le donne si dotarono di uno strumento, cioè quello del voto, che gli permise di portare avanti delle battaglie riguardo alla parità di genere, riguardo alla difesa dei loro diritti. E una strada, quel 2 giugno del 1946, lo possiamo considerare non come un punto d'arrivo, ma come un punto di partenza di un percorso che ancora oggi, purtroppo stiamo combattendo".
"In quell'occasione si votò anche l'Assemblea costituente che diede origine a quel capolavoro che è la nostra Costituzione, al vertice della scala gerarchica dell'ordinamento giuridico. Ma non commettiamo l'errore di mettere di contemplare la nostra Costituzione come fosse semplicemente un'opera d'arte, la solo da vedere. No, prendiamola in mano sfogliamola, leggiamola, studiamola, insegniamola ai nostri figli perché possa diventare una nostra guida, e questo è importante".
"È importante perché non si parli solo della Costituzione quando non si riescono a soddisfare gli articoli che prevede. Impariamo a conoscerla e ad applicarla e solo allora potremo decidere se si dovrà cambiare".
"Ebbene, partiamo da questi sentimenti per trasmettere alle prossime generazioni quello spirito e quell’orgoglio di appartenenza che ci deve rendere orgogliosi di essere italiani. Evviva le forze armate, evviva la Repubblica e viva l'Italia", ha concluso Tomatis.