Varazzino - 31 maggio 2024, 14:51

A Varazze in scena "Quattro sfere di sabbia", lo spettacolo teatrale "per dare del lei all'ambiente"

In scena gli alunni delle classi 3 C e 3 D della scuola primaria, in una pièce sulla sensibilizzazione per il rispetto dell'ambiente

Il teatro è vita! Lo sanno bene gli alunni delle classi 3 C e 3 D della scuola primaria di Varazze che, per il secondo anno consecutivo, hanno portato in scena un nuovo racconto presso il teatro Don Bosco di Varazze, dove hanno ricevuto applausi a scena aperta.

L’appuntamento è stato stamani, venerdì 31, maggio alle ore 10:30. Il copione rappresentato si intitola “Quattro sfere di sabbia”, atto unico per ragazzi, e fa riflettere sull’importanza dell’educazione ambientale, tema molto attuale.

Un gruppo di bambini gioca a fare gli scienziati e un altro gruppo a fare i robot. Ma, improvvisamente, nel razzo che hanno costruito viene schiacciato un pulsante sbagliato e tutti si ritrovano catapultati nel deserto, nell’anno 5012: sparisce tutto, non si vedono più le loro case e tutti gli elementi naturali, come alberi, animali, farfalle. Nel deserto incontreranno un vero robot, di nome Tobor, aiutante dei fratelli Aldebaran, capi del sottodeserto. Questi strani personaggi comunicheranno ai bambini che quello che stanno vedendo sarà il mondo che troveranno se non salveranno la natura, la distruzione delle foreste, se non fermeranno l’inquinamento atmosferico e se renderanno l’aria irrespirabile; insomma, se schiacceranno un bottone sbagliato. Riusciranno a ritornare a casa e nel loro tempo? Finale a sorpresa!

La regia è stata affidata agli insegnanti delle due classi, che vedono nel teatro un gioco con un altissimo valore formativo, un pretesto per comunicare, esprimere, capire, conoscere gli altri e se stessi, maturare il proprio rapporto col mondo.

Sulle poltrone, il pubblico, composto da genitori, amici e parenti, ha trovato un foglio con la spiegazione dell’importanza dell’educazione teatrale a scuola. Da molti anni, infatti, l’educazione teatrale è entrata nelle scuole con esercizi/giochi adatti a tutte le età per risolvere problemi di comunicazione con e fra studenti e sviluppare creatività e senso critico.

«Il “far finta di...” è momento fondamentale di crescita e maturità; le regole del teatro rappresentano la grammatica che permette di liberare e sviluppare la fantasia. Il copione è un semplice pretesto per verificare le occasioni di crescita del singolo bambino - spiegano gli insegnanti -. Peter Book, forse il più grande regista teatrale contemporaneo, non dà molta importanza alla scenografia: non è detto che se il testo prevede, ad esempio, un caminetto, sia indispensabile realizzarlo: basterà che gli attori facciano come se ci fosse, perché il pubblico sia convinto della sua presenza. In questa recita, infatti, non ci sono molti elementi scenografici, ma solo qualche tocco di colore che dà l’idea del cambio scena. Non si recita solo quando si parla: fanno parte della recitazione anche le espressioni di paura, timore dei bambini nel deserto, il consolarsi a vicenda per l’ansia di non tornare a casa».

Come da tradizione delle due classi, anche questa recita è stato un momento S.C.R.I.M., la filosofia di Dino Domandino, che prevede cinque chiavi fondamentali per la vita di tutti noi: sorriso, curiosità, ragionamento, immaginazione e meraviglia. S.C.R.I.M. è moltiplicatore di buone prassi; è l’invito a prendere confidenza con i sentimenti di coraggio, curiosità e scoperta, fare maturare nuovi pensieri e costruire una scuola del benessere. S.C.R.I.M. invita a trovare stupore e meraviglia in una vita normale; mostra la gioia di gustare sapori genuini e fa in modo che l’ordinario prenda vita. Lo straordinario, al limite, verrà da sé.

Redazione