Cronaca - 27 maggio 2024, 18:09

Tangenti e corruzione in Liguria, Signorini accusa Spinelli: "Aveva comportamenti inappropriati"

L'ex presidente dell'Autorità Portuale è stato ascoltato per oltre quattro ore dai magistrati. Il suo avvocato, Enrico Scopesi, spiega: "Ha respinto ogni addebito di corruzione"

È terminato dopo circa quattro ore e mezza, in Tribunale a Genova, l’interrogatorio dell’ex presidente dell’Autorità Portuale di Genova e Savona, Paolo Emilio Signorini, che si trova detenuto agli arresti, presso il carcere di Marassi, dallo scorso 7 maggio, nell’ambito dell’inchiesta su tangenti e corruzione che ha portato agli arresti domiciliari, tra gli altri, anche del presidente della Regione, Giovanni Toti, e dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli. Al termine del confronto con i magistrati, l’avvocato di Paolo Emilio Signorini, Enrico Scopesi, ha rilasciato dichiarazioni. 

“Siamo moderatamente soddisfatti, nei limiti della situazione. Non era previsto che l’interrogatorio fosse particolarmente lungo, gli addebiti sono relativamente pochi e Signorini ha risposto a tutto”. Secondo Scopesi, Signorini “ha respinto gli addebiti di corruzione e ha riconosciuto sicuramente una sostanziale inappropriatezza di una frequentazione con quello che ha sempre ritenuto e ritiene un amico, riconosce tanto più evidentemente oggi con il senno di poi che non fossero comportamenti così appropriati. Detto questo ha ribadito con fermezza che tutto l’operato è stato nell’interesse del porto e degli operatori, e chiarito alcuni aspetti anche oltre le domande fatte sulla correttezza delle pratiche”.