Rischiare di dover rimanere alla pioggia per prendere un caffè nel dehor, perché entrare con la carrozzella al bar è quasi impossibile. Dover chiedere a qualcuno di svolgere le proprie commissioni in Municipio, negli uffici comunali o dalla Polizia locale perché raggiungere l'ascensore, dove c'è ed è funzionante, non è così semplice come sembra. Rischiare di inciampare (nella "migliore" delle ipotesi) camminando in passeggiata oppure di essere investiti o cadere salendo sul bus perché non vi sono le guide da sfruttare col bastone da non vedente.
Sensazioni non quotidiane, insolite per i protagonisti della "Passeggiata a ostacoli", ossia sensibilizzare i quattro candidati sindaco di Finale Ligure, tutti presenti insieme ad alcuni candidati consiglieri, ma che per chi le vive tutti i giorni, e diverse volte al giorno, possono scatenare "senso d'impotenza, rabbia, frustrazione".
Questi i sentimenti percepiti e addirittura espressi a chiare lettere dai candidati, che hanno potuto affrontare le diverse criticità come nell'intenzione degli organizzatori, Finale Accessibile e il Tavolo delle disabilità, organi della Consulta del Volontariato Finalese, con l'obbiettivo di (e non solo) circa il tema dell'eliminazione delle barriere architettoniche. Inziativa che segue, peraltro, la recente approvazione del Piano di Eliminazione Barriere Architettoniche (PEBA), redatto da Leris Fantini e Maria Pizzamiglio al quale però va data attuazione.
"Abbiamo cercato di sensibilizzarli sulle difficoltà nella quotidianità a usufruire dei servizi nella nostra città che incontra chi ha disabilità sensoriali. Abbiamo così cercato di fare in modo di sensibilizzare chi di dover affinché possano essere sistemate queste criticità all'accessibilità in tutte quelle zone dove vi sono difficoltà" ha spiegato Luca Rembado, segretario nazionale di RuotAbile Onlus e di Finale Accessibile, "istruendo" i presenti sull'uso della carrozzina. Al suo intervento ha fatto seguito quello della vice presidente UICI Savona, Francesca Oxilia, che ha sottolineato invece le criticità di ipo e non vedenti.
E mentre per i partecipanti due sono state le domande a cui dare una risposta breve, ossia “Una sensazione che hai provato durante la passeggiata” e “Cosa faresti se domani fossi sindaco di Finale?”, i quattro aspiranti alla carica di primo cittadino hanno redatto una lettera d'intenti che verrà aperta solo a spoglio effettuato, un impegno: per colui che sarà uscito vincitore delle urne come piano d'azione, una promessa su cui vigilare e un piano per cui impegnarsi per chi siederà nei banchi dell'opposizione.