Riceviamo e pubblichiamo queste considerazioni del sindaco di Cosseria, Roberto Molinaro, circa il ruolo della politica
"È l'una e dieci di sabato 25 maggio 2024. Mi trovo in ufficio in Comune a Cosseria, dove siedo su questa sedia dal 26 maggio 2014. Poche ore fa ho ricevuto degli SMS da parte di una mamma di un figlio affetto da una grave e invalidante malattia. Pochi giorni prima l'avevo incontrata in Comune; era affranta perché non sapeva come reagire alla notizia della mancata corresponsione di un sussidio per suo figlio e, tutt'ora, mi riecheggiano le sue frasi tristi e rivedo le sue lacrime versate con dignità.
Questa mamma, pure lei colpita da una malattia sfociata molto probabilmente da uno stress accumulato negli anni, mi ha manifestato nella sua maturata compostezza tutta la sua delusione e la sua amarezza per aver saputo che il contributo di €600,00 che il governo regionale corrispondeva a suo figlio non lo potrà più ricevere. A cosa serviva? Era il 50% del costo che Emil (nome di fantasia) deve sostenere per poter frequentare dei corsi finalizzati a permettergli di socializzare con altri ragazzi come lui e alleviare un poco il peso alla famiglia.
Ma si sa, siamo abituati a sentirci dire che il periodo delle vacche grasse e degli sprechi è finito, che non dobbiamo permetterci di chiedere, che non ci è dovuto nulla e che dovremmo sentirci in colpa. La realtà è che queste persone non hanno mai sperperato le loro ristrette risorse.
Un altro caso che approfondirò con tutto il mio impegno riguarda la tutela di una signora che si è vista recapitare una contravvenzione di oltre €800,00; lo scorso anno, a 48 anni di età, ha subito un'ischemia pesante tanto da lasciarla semiparalizzata. La colpa di Cristel (nome di fantasia) è quella di non essersi presentata in tempo per sottoporsi a una visita medica durante l'iter di richiesta per ottenere il riconoscimento di invalidità. Ma non sono da meno neppure io, perché la bellissima bambina Noor (nome di fantasia, che in arabo significa "luce"), con difficoltà di deambulazione, per una mancanza di passaggi di informazioni tra scuola, comune e sindaco, e chissà chi altro, ha atteso sei mesi per avere uno scorrimano adatto alla sua altezza.
Che brutte pagine di vita reale. Stiamo affogando nella burocrazia e, con il terrore di sbagliare, perdiamo la retta via e il lume della ragionevolezza e del buon senso. Troppa tutela nei confronti di chi, pur delinquendo, può rivalersi o cavarsela per un semplice vizio nel notificargli un atto. Ma chi si muove realmente per difendere le vittime o i più fragili? Chi oserà un giorno gridare a gran voce che i diritti umani, sociali e sanitari sono inviolabili e guai a chi non li rispetta? Si chiamano LEP (Livelli Essenziali di Prestazione) e sono riconosciuti dall'art. 117 lettera m) della Costituzione Italiana.
Nessun riferimento all'attuale governo, questi problemi non esistono da uno o da dieci anni, e ne siamo perfettamente consci; lo scontro politico non è la soluzione, lo fa capire la percentuale di persone che non va più a votare e che ha perso lo stimolo a candidarsi negli enti locali. Ci si deve rendere conto che la diatriba politica non produce benessere, ma solo scontento e scollamento.
Come può una società non curarsi di chi viene accolto in Italia per pernottare sui marciapiedi delle stazioni o per passare le giornate davanti ai supermercati chiedendo soldi e, a volte, aggredendo o sputando ragazze che non hanno una moneta da offrire? Come può un ente locale istituzionale fregiarsi di questo appellativo quando, parlando con le Pubbliche Assistenze, con i Vigili del Fuoco, con le Forze dell'Ordine, con i volontari che assistono i senzatetto e con il personale sanitario, tutti manifestano il loro malcontento e la loro insofferenza per essere sempre sotto organico? Perché si sente parlare di transazioni di centinaia di migliaia di euro senza che un solo centesimo venga reinvestito nella collettività e poi viene negato un sussidio di poche centinaia di euro per far sopravvivere una famiglia che ha la sola colpa di avere tre componenti su quattro affetti da un grave stato di salute, pur avendo lavorato sempre e condotto una vita normale e mai fuori dalle righe?
Alle elezioni europee stanno candidando scrittori e persone in attesa di giudizio; ne prendiamo atto perché ne hanno facoltà esercitando il loro democratico diritto; però, per favore, candidate anche persone in attesa dei più basilari diritti sociali e di giustizia.
Queste persone sono già condannate da malattie impietose, cerchiamo di non scavargli la fossa e aiutiamole concretamente. La mia amministrazione ha sostenuto percorsi di minori fatti entrare in strutture dal costo di €45.000,00 all'anno. Felicissimo che abbiano potuto riscattare la loro vita diplomandosi e probabilmente laureandosi e trovando un impiego a loro confacente.
Ora sarà mia premura fare qualsiasi cosa per non dover asciugare le lacrime di persone che sono molto più lodevoli e meritevoli di coloro che invece non se ne curano. La legge ordinaria va rispettata, ma la morale andrebbe temuta. Anteporre la tutela del risparmio all'assistenza dei bisognosi non è più accettabile".