Ieri, presso la Prefettura di Savona, si è tenuta una riunione del Consiglio territoriale per l'immigrazione.
All'incontro hanno preso parte rappresentanti di Regione Liguria, della Provincia di Savona, degli Enti locali capofila dei Distretti socio-sanitari, delle forze di polizia, dell'Ispettorato territoriale del Lavoro, dell’Ufficio scolastico provinciale, di Asl 2, dell’Ufficio di Sanità Marittima, di Croce Rossa Italiana, l’esponente del Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza presso Regione Liguria, del referente regionale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) per il rimpatrio volontario assistito, del referente vulnerabilità UNHCR presso il Ministero dell’Interno, nonché dei rappresentanti delle Associazioni datoriali, delle Organizzazioni sindacali, degli Enti del terzo settore e dei Gestori dei centri di accoglienza straordinaria situati in provincia di Savona.
La riunione, che si inscrive nell'ambito delle azioni previste dal progetto FAMI n. 551 “Cultura inclusiva”, attivato presso la Prefettura, ha consentito di esaminare la procedura del "rimpatrio volontario assistito con reintegrazione", che consente il rientro nel Paese di origine in maniera assistita e mirata a quei migranti che ritengono di non poter più restare nel territorio nazionale.
Le azioni previste nell’ambito del progetto RI.VOL.ARE IN RE.TE., cofinanziato dal FAMI 2021-2027 e implementato dall’OIM, garantiscono l’orientamento, il counselling e l’elaborazione del piano di reintegrazione, che definisca gli elementi chiave del reinserimento socio-economico nel Paese di origine, oltre ad un’indennità di prima sistemazione pari ad euro 615,00 da corrispondere in contanti a ciascun migrante, prima della partenza o immediatamente dopo l’arrivo a destinazione.
Sono previsti, inoltre, contributi in beni e servizi per la realizzazione di progetti di reintegrazione, del valore di euro 2.000,00 per i singoli e i capi famiglia e di euro 1.000,00 per i familiari a carico, adulti e minori, inclusi nella richiesta di rimpatrio volontario assistito.
Il progetto è attivo dal 2 gennaio 2024, avrà una durata di tre anni e sarà gestito dall’OIM di Roma. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde 800004006 o l’Ufficio OIM di Roma, via Nomentana 201, tel. 06441609359/212/335.
La riunione ha poi analizzato le attività di implementazione del Vademecum per la rilevazione, il referral e la presa in carico delle persone portatrici di vulnerabilità in arrivo sul territorio ed inserite nel sistema di protezione ed accoglienza, ponendo le basi per un Tavolo tecnico sulle fragilità, nell’ambito del Consiglio territoriale per l’Immigrazione. Il Vademecum è disponibile sul sito internet del Ministero dell’Interno al seguente link (CLICCA QUI).
Per quanto attiene la provincia di Savona, si è posta l’attenzione sulle vulnerabilità riscontrate fra i cittadini stranieri che, terminato il periodo di accoglienza nei centri governativi di primo livello, devono trovare una nuova soluzione abitativa, in attesa del collocamento nelle strutture del circuito del Sistema di accoglienza e integrazione (SAI).
Fra i soggetti vulnerabili un rilievo peculiare assumono i minori stranieri non accompagnati. Al riguardo, la riunione ha consentito di illustrare la figura del tutore volontario ai sensi della legge 7 aprile 2017, n. 47 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”.
Il tutore volontario nasce da una nuova idea di tutela legale, informata al principio di matrice eurounitaria del superiore interesse del minore, espressione di genitorialità sociale e di cittadinanza attiva. È fondamentale l’apporto del tutore sul piano della relazione interpersonale, al fine di interpretare i bisogni del minore e le sue peculiari problematiche. Per ulteriori informazioni al riguardo, è possibile visualizzare l’apposita pagina web del sito di Regione Liguria al seguente link: LEGGI QUI.