Politica - 23 maggio 2024, 15:41

Prevenzione e mitigazione rischio idrogeologico, Altare è il primo comune ligure a sottoscrivere un contratto di fiume

Il sindaco Briano ha partecipato nei giorni scorsi ad un seminario in provincia di Lucca

Il comune di Altare ha recentemente giocato un ruolo di primo piano nella conferenza di lancio del progetto Ricrea, un'iniziativa finanziata dal programma di cooperazione territoriale europea Italia-Francia Marittimo.

Il progetto mira a sviluppare un nuovo modello di gestione e pianificazione dei siti naturali coinvolti attraverso l'introduzione dei "contratti di transizione ecologica", concentrandosi in particolare sui contratti di fiume, di lago e di area umida.

Ricrea è progettato per implementare un approccio ecosistemico nella gestione delle risorse naturali. La provincia di Lucca è il capofila del progetto, e tra i partner figurano anche la provincia di Grosseto, la Med Sea Foundation, il Départemente Var e il comune di Alghero. Il comune di Altare ha già ricevuto un finanziamento iniziale di 152 euro. 

"In 20 anni, siamo il primo comune della Liguria ad aver definito un contratto di fiume", ha dichiarato il sindaco di Altare, Roberto Briano. "Questo strumento di programmazione strategica ci permetterà di tutelare e migliorare la gestione idrica, valorizzando e sviluppando il nostro territorio, e di contrastare il rischio idrogeologico".

Il programma include attività volte allo sviluppo di strumenti per affrontare i rischi legati ai bacini idrografici, strategie per la gestione del rischio alluvionale e delle acque, e un innovativo sistema di monitoraggio dei rii tramite droni. Sono previsti anche studi idraulici dettagliati per l'abitato di Altare e altre aree, accompagnati da una valutazione dell'impatto socio-economico nei poli urbanistici locali. Un elemento all'avanguardia del progetto è la progettazione di un sistema di allarme per il fiume Bormida, basato su parabole per la prevenzione delle piene.

"I nostri partner ci hanno fatto i complimenti, chiedendo come un comune così piccolo sia riuscito a entrare nel progetto senza un ufficio europeo. Noi abbiamo risposto credendoci", aggiunge il primo cittadino. In questo ambito rientra la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con l'Unione Industriale per finanziare un progetto sul fiume Bormida, con l'obiettivo di sviluppare un'area a rischio inondazioni.

"Questo piano pilota rappresenta un presupposto importante nella lotta al dissesto idrogeologico. Il supporto dell'Unione Industriale e delle aziende altaresi è fondamentale, anche se qualcuno dice che non parliamo mai con loro. Non è vero, noi lavoriamo sempre con le industrie, così come con la Regione Ligure".

"Uscire dal nostro orticello e ampliare le vedute è fondamentale per il nostro futuro. A breve cercheremo di allestire un ufficio europeo per i bandi, fondamentale per lo sviluppo del territorio. Il seminario è stato molto proficuo. Ringraziamo la dottoressa Lazzaroni della provincia di Lucca. A marzo del prossimo anno organizzeremo ad Altare un grosso evento dove andremo a spiegare cosa abbiamo fatto negli 6-8 mesi. Ad ottobre invece, se ne terrà un altro in provincia di Grosseto".

"Questi bandi fanno crescere il comune e gli amministratori. Cercheremo di coinvolgere anche il Bacino Imbrifero Montano e il gruppo d'azione locale. Bisogna credere in Altare, stiamo cercando di dare una svolta a questa situazione. Il supporto della Regione e della provincia è fondamentale. Bisogna unire i piccoli comuni e anche quelli grandi. Non si tratta solo di dissesto idrogeologico, ma è anche una questione idraulica. Dobbiamo ampliare l'orizzonte coinvolgendo anche altre realtà pubbliche. Il seminario che si è tenuto a Lucca è stato un incontro tra i massimi livelli, un'ottima occasione di scambio e crescita per tutti i partecipanti".

"Sotto la nostra amministrazione, Altare ha ottenuto finanziamenti per due milioni di euro. Nessuno nella storia del nostro comune aveva mai raggiunto un simile risultato. Il tutto accendendo solamente due mutui di poco conto e senza toccare un centesimo dalle tasche dei cittadini. Altri, in passato, avevano acceso troppi mutui toccando la somma di un milione di euro. Questa è la situazione che ha dovuto affrontare prima la giunta Berruti e poi la nostra", conclude Briano.