Attualità - 22 maggio 2024, 16:48

Borghetto, spunta la Storia nel cantiere del nuovo polo scolastico: scoperta una fornace di epoca romana

Sarebbe stata utilizzata per la realizzazione di mattoni abbandonata nel II secolo d.C. e si trova in un ottimo stato di conservazione: è l’unica struttura di questo genere conosciuta e indagata nel Ponente ligure

Spunta come una sorpresa la Storia, proprio quella con la "S maiuscola", nel cantiere per la realizzazione del nuovo polo scolastico finanziato con fondi Pnrr di via per Pineland, a Borghetto Santo Spirito.

Una scoperta forse inaspettata ma non del tutto così inattendibile. Proprio durante la fase dell'esecuzione degli scavi per le indagini di archeologia preventiva, atte per l'appunto a portare alla luce tracce ancora ignote del passato del nostro territorio, da sempre ricco di storia e testimonianze dall'antichità, sono stati portati alla luce i resti di un impianto produttivo di età romana.

Si tratta di una fornace per la realizzazione di mattoni conservata in condizioni eccellenti. Tale ritrovamento è importantissimo, innanzitutto, per conoscere la storia del popolamento di Borghetto in età romana: fino ad oggi di quell'epoca si sa pochissimo, eccezion fatta per il ritrovamento fortuito, avvenuto nel 1879, nei pressi di Castello Borelli dell’ara con iscrizione dedicata alle dee Matrone e dei resti dei due ponti tra la cittadina rivierasca e Loano, le quali attestano il tracciato costiero della Via Iulia Augusta, strada che all’epoca collegava la Pianura Padana con le Gallie attraversando l’intera Liguria di Ponente.

Tale ritrovamento inoltre permetterà anche di definire come sul territorio borghettino venivano condotti processi produttivi come quello per la realizzazione dei materiali da costruzione: ad oggi, infatti, è l’unica struttura di questo genere conosciuta e indagata nel Ponente ligure, rinvenuta a breve tempo da quella di Arenzano che però non è ancora stata scavata.

Nello specifico della fornace, è stata fino ad ora indagata la camera in cui ardeva il fuoco detta di combustione. Quest’ultima, di forma circolare con un diametro pari a circa 6,5 metri e una profondità di 1,60 m dal p.c., risulta scavata nel terreno per un miglior isolamento termico dell’impianto. Nulla purtroppo resta della camera di cottura, ossia la parte superiore in cui erano adagiati i mattoni da cuocere.

Lo scavo stratigrafico della camera di combustione ha portato al ritrovamento anche di alcuni frammenti ceramici (anforacei, ceramica fine sigillata con decorazione a stampo, ceramica da fuoco, mattoni) che inducono ad inquadrare al II secolo d.C. l’abbandono della struttura.

Non si sa ancora se si sia conservata solo la fornace o se accanto ad essa vi siano altri spazi necessari al funzionamento dell’impianto: è questo ciò che si sta cercando di capire, ampliando l’area di indagine, controllando gli scavi che sono previsti dalla progettazione che interessa la zona, analizzando e studiando i materiali archeologici che vengono rinvenuti e che permetteranno di definire in maniera più circostanziata la cronologia del sito.

In costante collaborazione con l’Ufficio Lavori Pubblici del Comune, la Soprintendenza dirige le indagini che vengono realizzate dagli archeologi professionisti della ditta Tesi Archeologia presenti quotidianamente sul cantiere, che stanno svolgendo con grande competenza il lavoro sul campo.

Una scoperta molto importante - dichiara il sindaco Giancarlo Canepa - che aiuta a ricostruire e comprendere una particolare fase storica del nostro paese. Dal punto di vista simbolico non lascia indifferenti che nello stesso sito sia partita la realizzazione del polo dell’infanzia che diventerà la casa sicura e moderna delle future generazioni di borghettini. Passato remoto e futuro prossimo che si incontrano nel medesimo luogo”.

Redazione