"Ho sempre sostenuto che una persona è considerabile colpevole alla condanna di terzo grado. Sulla richiesta di rinvio a giudizio del sottoscritto per strage ambientale e abuso d'ufficio nessuno ha chiesto le mie dimissioni, non si chiedono per le indagini. Ma, al di là del penale, è ormai evidente e pubblico quello che denunciavamo. Il potere non è più nelle aule e nelle giunte, ma in altri luoghi dove interessi economici, poteri istituzionali e pezzi di politica si incontrano e destinano il futuro di tutti, compresa l'opera più costosa del paese ovvero la diga. Chi ha preso la responsabilità di non fare il piano regolatore portuale e non diceva pubblicamente che le rinfuse devono andare via per fare posto ai container? Chi non ha nominato un presidente dell’Autorità Portuale ma un commissario, che non ha nominato il segretario generale evitando il bilanciamento dei poteri?".
Così il consigliere regionale Sergio (Pippo) Rossetti (Gruppo Misto - Azione).
"E se un presidente, al di là del codice penale, altera i dati durante la pandemia rimane credibile e può proseguire? Era costante la criticità dei dati liguri, mai allineati col ministero, con la Fondazione Gimbe. Ma dopo i drammi vissuti dalle famiglie, chi glielo dice che siamo stati seri su tutto il resto? E chi crederà alle prossime statistiche? La macchina burocratica a fronte di un governo incerto sui tempi e sull'aurorevolezza inevitabilmente si ferma, mentre abbiamo bisogno di una guida decisa e serena per usare ad esempio i fondi Pnrr - aggiunge Rossetti - A fronte di tutto questo penso che per i liguri sia meglio andare a votare, per dare un governo stabile e di pieni poteri alla Regione, pur sapendo che chiunque vinca sarà condizionato da tutto quello che è successo. Toti non può e non riesce a esercitare la sua attività istituzionale ma la Liguria non può e non deve fermarsi per questo".