“Sono due le questioni che emergono dalle recenti vicende: la prima di carattere giudiziario in cui la magistratura penale deve fare il proprio corso, senza che nessuno, come già successo, faccia inopportune illazioni sull’operato. La seconda di carattere politico in cui si evidenzia che la maggioranza in Consiglio Regionale sta perdendo i pezzi ormai da anni e gli eventi di questi giorni hanno definitivamente affossato politicamente la maggioranza e la Giunta Toti”.
Commentano così il consigliere regionale d’opposizione e capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino e la presidente di Linea Condivisa Rossella d’Acqui che, dopo gli arresti del presidente Giovanni Toti, ora chiedono le dimissioni e le elezioni anticipate.
Qual è la vostra posizione rispetto alla questione giudiziaria?
“Nutriamo piena fiducia nella magistratura penale e riteniamo che gli imputati abbiano il diritto di difendersi adeguatamente. La questione centrale rimane però di natura politica”.
Cosa pensate della decisione di affidare temporaneamente la guida della Regione al vice presidente Piana?
“Riteniamo che sia un passaggio inopportuno e inadeguato. Dal 2020, la Liguria ha attraversato una serie di crisi che hanno evidenziato le carenze nel sistema di governo regionale. Dalla netta vittoria del centrodestra in Liguria nel 2020 a oggi si è consumata la crisi di un sistema, passando prima dalla folle gestione della sanità in capo per due anni al presidente Toti, alle difficoltà nell’interpretare i bisogni del territorio (uno su tutti il caso del rigassificatore nel golfo di Vado), al rapporto complesso con le altre autonomie locali a una mancanza di chiarezza nei rapporti con imprenditoria e con il mondo economico genovese e ligure a cui aggiungiamo una mancanza di sobrietà nel rappresentare le istituzioni”.
Per Linea Condivisa dunque, indipendentemente dalle questioni giudiziarie, Toti dovrebbe dimettersi e si dovrebbero indire elezioni il più rapidamente possibile.
Da dove ripartite nel centrosinistra?
“Come abbiamo detto da subito, lavoreremo dal punto di vista programmatico per unire tutte le forze progressiste, di sinistra e di centrosinistra. Lo sosteniamo, noi da soli, da tempo: serve immediatamente un tavolo di discussione che sappia trovare le candidate e i candidati per le elezioni e definire le linee programmatiche comuni. Questa regione non ha bisogno di assestamenti di bilancio o leggi di bilancio precarie ma di un rilancio vero dal punto di visto sociale, economico e politico per poter uscire dalla situazione in cui ci sta lasciando questo governo di centrodestra”.