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Politica | 07 maggio 2024, 16:34

Inchiesta corruzione, il Pd: "Emersi fatti gravissimi. Elezioni regionali nel più breve tempo possibile"

Secondo i dem "porto e supermercati trasformati in centri di pratiche e comportamenti torbidi". E chiedono le dimissioni del presidente Toti. Arboscello: "Mettiamo a frutto l'opposizione su merito e metodo"

Inchiesta corruzione, il Pd: "Quanto emerso è di una gravità estrema. Elezioni regionali nel più breve tempo possibile"

Dall'opposizione nello scacchiere politico regionale, è netta la posizione del Pd ligure circa gli sviluppi giudiziari che hanno letteralmente travolto la politica della nostra terra in queste ore, chiedendo con una nota un passo indietro del governatore e nuove consultazioni elettorali.

"Quanto emerso dalle indagini dell’inchiesta certifica un modo disgustoso di fare politica, volta solo alla gestione e alla spartizione del potere - scrivono i dem - La magistratura farà il suo corso rispetto alle singole responsabilità penali, oggi però si deve chiudere la stagione del centrodestra in Liguria. Toti si dimetta e ci siano subito nuove elezioni".  

"In questi anni - aggiungono i dem nella nota co-firmata dalla segreteria genovese del partito - il Partito Democratico a tutti i livelli ha denunciato i danni e le conseguenze che questa gestione della politica ha causato alla sanità, al lavoro, alle infrastrutture, ai servizi sociali. Certe politiche clientelari hanno minato un'economia basilare per la Liguria". 

"Quanto emerge evidenzia come porto, supermercati siano stati trasformati in centri di pratiche e comportamenti torbidi, l’altra faccia di campagne di comunicazione di una feroce arroganza politica. Difficile oggi non pensare che dal disastro della sanità ligure a quello della scuola siano frutto di un disegno che voleva consegnare la Liguria a singoli segmenti del mercato e del profitto" scrivono ancora, rincarando la dose.

E togliendosi anche una sorta di sassolino dalla scarpa: "Lo abbiamo ripetuto tante volte passando per il fronte del no, ma che era solo il fronte del fare le scelte giuste, coinvolgendo i cittadini e favorendo la partecipazione. Lontano da quelle logiche commissariali con la messa all’angolo costante dell’opposizione e della democrazia".

La richiesta quindi, come detto, è quella di elezioni: "La poca distanza dalle scadenze elettorali sollecitano una mobilitazione civica: in nome della moralità della politica e di un’idea di Liguria diversa. La giustizia farà il suo corso. Ora, però, serve un cambio di passo. La Liguria ha bisogno di guardare al futuro e avviare un processo di rigenerazione".

Una linea alla quale si unisce il consigliere regionale savonese e vicecapogruppo in Regione, Roberto Arboscello, ribadendo la gravità dei fatti senza tuttavia sbilanciarsi sulla vicenda giuridica "lasciando che sia la magistratura a fare quanto necessario per fare piena luce su questa brutta vicenda".

Ciò su cui si sofferma è invece l'aspetto politico: "Siamo di fronte a un terremoto, che fotografa la fine di un ciclo politico decennale, un sistema che negli ultimi anni abbiamo duramente contrastato - dice - Sta a noi ora, mettere a frutto anni di dura opposizione di metodo e di merito, per costruire un percorso alternativo sotto tutti i punti di vista, insieme alla cittadinanza, nel nome della dignità e della trasparenza. La fine di un ciclo politico oggi a cui dovrà seguire l'inizio di un altro, da domani, completamente diverso. Su questo dobbiamo concentrarci per il bene della nostra Liguria".

Redazione

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