Attualità - 07 maggio 2024, 18:20

Domiciliari al presidente Toti, il gruppo "Fermiamo il mostro": "Ha sempre privilegiato i poteri forti rispetto ai cittadini"

Il gruppo contro al rigassificatore a Vado-Savona sull'indagine: "Azzardato esprimersi ma la magistratura lo sembra confermare". Non manca una stoccata ai giornalisti

Un'indagine che non farebbe altro che confermare come il presidente della Regione abbia "sempre privilegiato i rapporti coi poteri forti rispetto alle esigenze della popolazione", non senza mettere nel mirino anche la classe giornalistica.

Questo il pensiero, in poche parole, degli amministratori del gruppo "Fermiamo il mostro - no rigassificatore" sugli sviluppi giudiziari odierni in merito alle accuse di corruzione mosse nei confronti del Governatore e non solo.

"Non è bello gioire per degli arresti e noi non lo faremo - scrivono - E’ vero che ci opponiamo al trasferimento del rigassificatore Golar Tundra a Savona-Vado e che Giovanni Toti è il principale artefice di questa operazione che sarebbe uno scempio per il nostro mare. Ora speriamo che l’inchiesta giudiziaria sia una zeppa nel perverso ingranaggio costruito da Toti, che, ricordiamo, è commissario al rigassificatore nominato dal governo".

"Sul merito dell’inchiesta della Direzione antimafia e della Procura di Genova sarebbe azzardato esprimersi, prima di conoscere il dettaglio delle accuse e le tesi difensive. Un paio di cose però le vogliamo dire" continuano.

"La magistratura conferma la sensibilità (eufemismo) di Toti nei confronti dei poteri economici - il primo punto della nota - Il presidente della Regione ha sempre privilegiato i rapporti con questi poteri rispetto alle esigenze della popolazione, a cominciare dalla sanità pubblica. Proprio pochi giorni fa, quando nulla potevamo prevedere su quanto sarebbe accaduto, abbiamo scritto le parole che seguono per spiegare la nostra adesione alla manifestazione dei comitati, in programma l’11 maggio a Genova: 'Il presidente della Regione Giovanni Toti ci ha svenduto per cercare di prolungare la propria carriera politica, compiacendo alcuni tra i più influenti gruppi economici del nostro Paese'".

Il secondo punto toccato riguarda invece l'aspetto comunicativo. "Anche qui ci autocitiamo, ricordando che cosa avevamo scritto nel comunicato stampa che accompagnava la notizia della presentazione del nostro esposto alla magistratura contro il progetto della Snam: 'Un secondo appello lo vogliamo fare ai giornalisti, affinché riservino anche a chi è contrario all’arrivo del rigassificatore a Savona-Vado (migliaia di cittadini, migliaia di lettori) lo stesso trattamento mediatico offerto al presidente della Regione e ad altri potentati politici ed economici che lavorano per portare qui la Golar Tundra'" scrivono nella loro nota dal gruppo.

"Sappiamo benissimo che Toti e il suo capo di Gabinetto, Matteo Cozzani, ora arrestato, hanno sempre avuto il diritto all’ultima parola su alcuni siti e quotidiani liguri. Una parola espressa con arroganza e in spregio ai cittadini che esprimevano dissenso. Ora ci auguriamo che la loro arroganza si possa attenuare e che certi giornalisti siano un po’ meno ossequiosi rispetto a chi, come l’inchiesta giudiziaria sembra confermare, finanzia le loro testate" concludono dal gruppo "Fermiamo il mostro".

 

Redazione


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