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Attualità | 04 maggio 2024, 15:07

Outdoor e Finalese, il consorzio FOR: "Comprensorio pubblico passo indispensabile per una governance efficace del fenomeno"

Stilato un decalogo sottoposto alle amministrazioni del comprensorio: "Pubblico, privato e comunità dialoghino e lavorino continuamente insieme. Altrimenti la direzione sarà il declino"

Outdoor e Finalese, il consorzio FOR: "Comprensorio pubblico passo indispensabile per una governance efficace del fenomeno"

Foto di Nicola Damonte

Mentre la contingenza del Finalese, vuoi per la bella stagione e l'arrivo dal 10 al 12 maggio, ma soprattutto per le prossime elezioni comunali di Finale in arrivo a giugno e l'avviatissima campagna elettorale, mettono il turismo e la sua componente outdoor al centro dei programmi e dei dibattiti, è FOR, acronimo di Finale Outdoor Region, a intervenire sulla questione.

E questo "anche grazie - come si legge nella nota del consorzio - alle riflessioni e all’appello al confronto lanciato dal sindaco di Calice Ligure Alessandro Comi", per illustrare la propria posizione "su come la parte pubblica possa contribuire ancora più efficacemente alla gestione e allo sviluppo del settore".

Nota nella quale si sottolinea come la destinazione turistica della "Finale Outdoor Region" abbia raggiunto nel corso degli ultimi cinque anni "un valore di mercato ed un riconoscimento di marchio (brand awareness) a livello mondiale", fatto per il consorzio certificato riferendosi al prossimo mondiale EWS in programma tra una settimana dove quello di FOR "è l’unico brand territoriale citato da UCI come destinazione comprensorio per i propri eventi mondiali".

Il tutto in un comprensorio che si snoda "da Loano sino a Vado Ligure passando per il Golfo dell’Isola, e coinvolgendo l’entroterra si estende a Nord da Castelvecchio a Bardineto e sino a Osiglia". Questo "come è evidente e ben ha esemplificato Alessandro Comi", del quale il consorzio FOR raccoglie la riflessione circa la "costituzione di un comprensorio pubblico o qualsivoglia intesa formale che abbracci tutti i comuni che operano sotto il brand di destinazione turistica Finale Outdoor Region" quale "passo indispensabile per garantire una governance efficace del fenomeno outdoor".

"Solo attraverso una gestione uniforme e coordinata dalla parte pubblica - dice il consorzio nel suo comunicato - è possibile proseguire questo percorso virtuoso che ha portato Finale e la Region tra le prime destinazioni mondiali del turismo outdoor. Noi come rappresentati privati di più di 300 aziende del territorio abbiamo in questi anni instaurato un dialogo continuo e proficuo con le molte amministrazioni coinvolte; resta inteso che un coordinamento pubblico comprensoriale sarebbe auspicabile e sarebbe portatore di governo, efficienza, uniformità e professionalità".

Dove si colloca quindi il consorzio FOR in questo contesto? "Il lavoro di questi anni - affermano - ci ha consentito di maturare una profonda conoscenza del prodotto turistico, delle sue problematiche ma anche delle normative che lo governano e delle loro criticità. Siamo quindi a ribadire ancora una volta la nostra disponibilità in modo assolutamente bi-partisan per dare il nostro apporto in coerenza con la nostra mission di «tutela e promozione» di questo fantastico territorio che amiamo".

Una posizione che ha portato lo stesso FOR a stilare "un decalogo di quelli che secondo noi sono gli elementi cardine della governance che le amministrazioni dovranno portare avanti per garantire uno sviluppo sostenibile del settore, e ci aspettiamo che questi punti siano elementi programmatici di chiunque avrà l’onore di amministrare le nostre fantastiche cittadine".

"Tra questi sicuramente il principale punto è che nessuna destinazione turistica può prescindere dall'approccio PPC (Pubblico, Privato, Comunità) - sottolineano - se questi tre attori non dialogano continuamente e non lavorano insieme non si potrà mai raggiungere il successo sostenibile della destinazione. Anzi, la direzione sarà inesorabilmente tracciata verso il declino".

 

Riportiamo di seguito una sintesi del decalogo

1. La rete sentieristica, insistendo su un territorio sempre più ampio ed inter-comunale, prelude per sua stessa natura alla necessità di un protocollo d’intesa o alla nascita di un comprensorio pubblico che preveda un accordo tra le amministrazioni coinvolte. Senza tale unità di intenti, la governance del prodotto risulterà complessa ed esposta a rischi elevatissimi;

2. Un lavoro con le istituzioni regionali per adeguare l’impianto normativo e favorire iniziative di sviluppo è imprescindibile;

3. L’ufficializzazione e la regolarizzazione dei percorsi attraverso un processo autorizzativo in linea con la legge regionale è il principale obiettivo da perseguire per garantire manutenzione, sviluppo e regolarità;

4. La struttura privata del consorzio FOR, la sua natura no profit e la futura collocazione nel Terzo Settore garantiscono da una parte flessibilità e velocità, dall’altra uno strumento di collaborazione pubblica/privata efficace. Questo elemento, la partnership pubblica/privata, è un elemento imprescindibile e necessario;

5. Il principale servizio a supporto dell’attrattore è dato dall’attività di trasporto e accompagnamento del cliente. Un’attenta regolamentazione dei trasporti e professionalizzazione delle guide è indispensabile per garantire qualità e legalità. Tale regolamentazione non può prescindere da una chiara collaborazione con la parte pubblica e le forze dell’ordine;

6. In particolari periodi dell’anno (tendenzialmente fuori stagione, in corrispondenza di periodi di vacanza nelle aree DACH Germania – Austria - Svizzera) si creano situazioni di interferenza con la comunità locale. Il rispetto delle principali regole stradali e di educazione urbana deve essere fatto rispettare, attraverso adeguata, attenta e non repressiva attività di comunicazione e controllo;

7. Il supporto alla manutenzione dei sentieri è fortemente mutato negli ultimi 2 anni: da una dipendenza dal sostegno pubblico e dall’azione volontaria si è virato verso un meccanismo integrato di funding privato basato sulla FOR YOU CARD. Nonostante questo profondo cambiamento, il sostegno da parte della parte pubblica non deve mancare anche per poter incidere sullo sviluppo di nuovi prodotti slow;

8. Il completamento del progetto segnaletica di orientamento sul territorio multi-attività (MTB, Trekking, Climbing) a tutta l’area comunale di Finale Ligure, l’estensione agli altri comuni con un supporto a quelli dell’entroterra, costituisce un progetto di valore per il prodotto e per l’utenza;

9. Gran parte delle destinazioni competitor, anche meno frequentate, offrono servizi aggiuntivi quali piste ciclabili, lavaggi bici, pumptrack, aree spogliatoi, garage e/o punti di parcheggio pubblici per le bici. Lo sviluppo di un’area multi-sport outdoor integrata il climbing dove progettare e implementare questi servizi è necessario;

10. Le attività di marketing (in primo luogo gli eventi mondiali) hanno determinato il successo della destinazione. Continuare a partecipare al circuito mondiale UCI Mountain Bike World Series è indispensabile per mantenere la leadership. Attuare iniziative di marketing strategiche per differenziare i mercati (verso Francia, Nord Europa, Est) risponderebbe al rischio insito nell’attuale eccessivo sbilanciamento verso l’utenza proveniente dalla già citata area DACH. Anche questo è un intervento indispensabile, anche considerando i venti di crisi che soffiano in Germania. Tutte queste iniziative di marketing e comunicazione saranno tanto più efficaci quanto queste sapranno essere sinergiche e coerenti tra parte pubblica e parte privato.

Mattia Pastorino

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