Nuovo intervento del consigliere di minoranza uscente a Pietra Ligure, Mario Carrara, che questa volta punta il dito contro "le condizioni deprecabili in cui si trovano i parchi pubblici" della città. Un commento che arriva in seguito a quanto avvenuto lo scorso 1° Maggio: "È bastato che piovesse neanche violentemente ma continuamente, per tutto l'arco della giornata - ha spiegato - per trasformare la strada d'accesso del parco Offenburg in un ammasso di fango impercorribile".
A segnalare l'accaduto alcuni cittadini, al quale Carrara si rivolge così: "Segnaliamo che, nel corso di questi 5 anni, abbiamo fatto ininterrotte mozioni consiliari sul degrado in cui sono state lasciate le aree verdi, i parchi ed, in particolare, il parco Offenburg, in cui non sono state spese risorse né per migliorarne la fruizione, né per la sua stessa manutenzione. Basta vederne le fronde degli alberi che, più che ad un parco urbano, assomigliano a quelle della foresta amazzonica: aggredite da rovi, spine e rampicanti infestanti. Tanto da farne un groviglio impenetrabile. E non può essere che così, visto che in dieci anni non è mai stato fatto uno sfalcio ed una potatura adeguata".
"Le condizioni di trascuratezza sono state dimostrate nei continui danneggiamenti delle strutture, negli spostamenti continui degli arredi, panchine e tavoli, dove più piaceva ai teppisti, specie di fronte alla grotta della Madonna, luogo di 'rispetto', invece, spesso trasformato in uno scempio di sporcizia e sciatteria, nonchè negli scarabocchi sulle rocce e sui muri, senza mai sia stato preso un provvedimento punitivo al riguardo - prosegue l'esponente di opposizione uscente - Ma, soprattutto, l'indifferenza ed il 'menefreghismo' nei confronti dei parchi pubblici sta nel fatto che, mentre l'anno 2023, come anche quelli precedenti, ha avuto un avanzo attivo multimilionario pari a circa 6 milioni e 630 mila euro, non è stato speso un centesimo per il miglioramento di tali strutture pubbliche".
"Cosa ci voleva a programmare una pavimentazione ed un adeguamento della stradina interna, anche fatto in più stralci in più anni? - aggiunge ancora Carrara - Oggi non ci troveremmo nella 'strada del fango' che abbiamo visto. Non si potevano sfalciare e riordinare gli alberi, lasciati in uno stato di tale abbandono, tra rovi e spine, da non consentire più nemmeno di vedere il panorama ed paesaggio sottostante? Non si potevano almeno fissare stabilmente al suolo panchine e tavoli, in modo tale da non consentirne il loro libero ed arbitrario spostamento?".