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Politica | 01 maggio 2024, 11:23

Primo maggio a Savona la pioggia non ferma il corteo. I sindacati: "Cambiare le leggi che hanno creato la precarietà"

A causa della pioggia gli interventi si sono tenuti nell'ingresso di Palazzo Sisto. Poi la manifestazione dalla piazza del Comune ha raggiunto piazza Mameli

Primo maggio a Savona la pioggia non ferma il corteo. I sindacati: "Cambiare le leggi che hanno creato la precarietà"

La pioggia non ha spaventato le organizzazioni sindacali, lavoratori e tanti savonesi che hanno preso parte al corteo del Primo Maggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil. Proprio per il maltempo gli interventi di Daniela Barbaresi, segretaria confederale nazionale di Cgil, Patrizio Lai di Uil e del sindaco Marco Russo, si sono tenuti nell'atrio di Palazzo Sisto e non c'erano i mezzi della compagnia portuale della Pippo Rebagliati. Ad Albenga ha parlato il segretario della Cisl Claudio Bosio.

Tanti i temi affrontati, la sicurezza sul lavoro, la precarietà, il lavoro femminile e dei giovani, con contratti sempre più precari, instabili e quasi impossibilitati a costruirsi un futuro, il sistema di garanzie e welfare in bilico, una sanità che sta dividendo in cittadini di serie A e di serie B.

"Buon Primo Maggio a tutti i lavoratori ­– ha detto patrizio lai di Uil – I lavoratori sono quelli che ci stanno lasciando la vita più delle altre persone nei posti di lavori – ha detto patrizio lai di Uil – e lì bisogna continuare a combattere per a sicurezza, per migliorare i posti di lavoro. Lavoratori sono tutti, non solo i metalmeccanici. Buon Primo Maggio innanzitutto a tutte le persone che hanno perso la loro vita e non sono tornate a casa perché sono morti sul posto di lavoro. Le parti sociali, le leggi, i governi, i Prefetti stanno facendo di tutto per cercare di fermare questa piaga perché è una vera guerra. E ci sono donne, mamme che vorrebbero fare figli ma magari hanno paura per il posto di lavoro".

Per Savona il Primo Maggio è un appuntamento importante che quest'anno ha riunito centinaia di persone che hanno poi sfilato sotto la pioggia da Piazza Sisto a Piazza Mameli.

"Questa festa è una delle più importanti del rito civile che rinnoviamo ogni anno – ha detto il sindaco Russo – e voglio qualificarlo proprio come rito civile perché il rito civile è fatto di momenti di celebrazione e che però sono vivi perché sono sempre pieni di contenuti. E allora osservare questa ritualità, rinnovare questi contenuti è una sfida per noi sempre aperta perché ci aiuta e ci stimola a tenere sempre molto alta la qualità della nostra democrazia, della nostra comunità civile e della nostra convivenza sociale. Il lavoro è uno dei temi fondanti della nostra Costituzione e democrazia. E' anche uno dei più sfidanti perché la qualità del lavoro, la dignità del lavoro, la tutela del lavoro, la sicurezza del lavoro, l'assenza di lavoro, il lavoro come coesione sociale sono tutti punti che ogni anno si manifestano in modo diverso".

A concludere gli interventi Daniela Barbaresi, segretaria confederale nazionale di Cgil.

"Dobbiamo ambiare le leggi che hanno cercato precarietà – ha detto Barbaresi - Siamo stanchi di indignarsi e piangere i morti. Dobbiamo farci carico della nostra vita ma anche dei nostri colleghi. Se serve ribellarsi dobbiamo ribellarci, se serve dire no dobbiamo dire no. Se la gente muore da così tanti anni vuol dire che non è un'emergenza ma una consuetudine".

Poi la questione salariale che vede i lavoratori sempre più "poveri" e con minore potere d'acquisto.

"Non dobbiamo dimenticare la questione salariale – ha continuato Barbaresi – i lavoratori hanno una retribuzione media di 20 mila euro ma se ci sono 6 milioni persone povere anche lavorando è emergenza. Bisogna agire sulla leva fiscale, fare un contrasto vero all'evasione. Poi ci sono molti contratti molti in scadenza che vanno rinnovati. E abbiamo dei giovani lasciati soli, che si misurano con un'altissima disoccupazione giovanile. Chiediamo anche Risorse per la sanità e un servizio sanitario che è stato conquistato dai lavoratori con le loro lotte. Non vogliamo sanità di serie A e B ma che sia per tutti".

Elena Romanato

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