"In questi giorni, navigando sul web e curiosando sui social media, ci siamo imbattuti in una pagina Facebook, denominata 'Pendolari liguri in rivolta', nella quale le critiche e spesso gli insulti ai ferrovieri non si contano, tanto è elevato il loro numero". Si apre con queste parole la nota stampa firmata da Or.S.A. Trasporti, organizzazione sindacati autonomi e di base (settore ferrovie).
"Comprendiamo la loro esasperazione - prosegue la nota - fare i pendolari non è facile, sobbarcarsi viaggi quotidiani anche di ore per recarsi a lavoro vuol dire togliere tempo alla propria famiglia, alla propria vita privata. E l’esasperazione cresce quando si è alle prese con ritardi e inconvenienti di vario genere. Ma il nemico è il ferroviere? È quel lavoratore, anch’esso molto spesso pendolare, che deve affrontare turni disagiati, che deve farsi carico di disorganizzazioni aziendali di vario tipo e che molto spesso deve sopportare aggressioni, verbali ma anche fisiche, di viaggiatori nel migliore dei casi irritati ma anche di personaggi violenti che spesso popolano le stazioni e i convogli ferroviari? L’avversario è quel lavoratore che, nel giro di un anno solare, su una trentina di richieste di ferie ne ha viste respinte la quasi totalità, e che a inizio anno si ritrova con una sessantina di giornate ancora da sfogare, vista la carenza degli organici?".
"Capiamo la rabbia, il risentimento, ma sparare a zero senza avere neppure la contezza di cosa si afferma, lo riteniamo grave e altamente offensivo - si legge ancora - Scrivere, ad esempio, sulla pagina Facebook già richiamata che 'da oltre 10 giorni quei c..ioni di macchinisti percorrono a passo d’uomo il tragitto Varazze Cogoleto e che si meriterebbero 100 euro di multa ogni minuto di ritardo', senza sapere che in quella tratta c’è un rallentamento a 40 km. all’ora per 2500 metri, vuol dire insultare senza motivo".
"Avevamo pensato di inoltrare una querela, ma, sbollita la rabbia, abbiamo deciso di scrivere queste poche righe con la speranza che vengano pubblicate; rimaniamo convinti che la guerra tra poveri non porti da nessuna parte, e che i pendolari e i ferrovieri dovrebbero solidarizzare, in quanto due facce della stessa medaglia. Tutti e due in viaggio sullo stesso treno: i primi costretti a lunghi spostamenti per recarsi a lavoro, i secondi impegnati affinché il viaggio sia il più veloce, sicuro e confortevole possibile, cercando di superare mille difficoltà" concludono da Or.S.A. Trasporti.