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Politica | 30 aprile 2024, 17:23

Emigrazione, in Consiglio regionale ok al piano triennale 2024-2026 a sostegno delle associazioni dei Liguri nel Mondo

L'iniziativa impegna l’amministrazione a incentivare una sempre più forte promozione e presenza della Regione nei paesi interessati dall’emigrazione, in campo sociale, culturale ed economico

Emigrazione, in Consiglio regionale ok al piano triennale 2024-2026 a sostegno delle associazioni dei Liguri nel Mondo

Approvato a maggioranza in consiglio regionale il piano triennale degli interventi in materia di emigrazione 2024-2026. In attuazione degli interventi previsti dall’art.2 della legge regionale 3/2020, il piano triennale, che ha ricevuto il parere favorevole della Consulta regionale dei Liguri nel Mondo, impegna l’amministrazione a incentivare una sempre più forte promozione e presenza della regione nei paesi interessati dall’emigrazione, in campo sociale, culturale ed economico, valorizzando iniziative che favoriscano la creazione di un ponte virtuale fra il territorio d’origine e quello di nuova residenza e offrano la possibilità, da un lato di rafforzare e far conoscere l’identità ligure, dall’altro di importare esperienze positive di altre culture.

Regione Liguria intende con il seguente Piano triennale, in continuità con le linee progettuali precedentemente avviate, sostenere la promozione culturale ed economica regionale al di fuori dei confini nazionali, consolidando il senso di appartenenza alle comuni radici storiche con progetti finalizzati allo studio della lingua e alla conoscenza delle tradizioni regionali, per arrivare alla realizzazione di progetti utili a incentivare il rientro dei giovani emigrati – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico con delega all’Emigrazione Alessio Piana – In particolare, annualmente la giunta approverà un programma di interventi per stabilire le modalità per la concessione di contributi alle associazioni dei liguri nel mondo e le linee di intervento a favore dei cittadini liguri all’estero che rientrano per risiedere in Liguria o di solidarietà in favore di cittadini di origine ligure disagiati e residenti all’estero”.

Attualmente Regione Liguria sostiene ed è in contatto con 25 associazioni di emigrati liguri presenti in Argentina, Brasile, Canada, Cile, Cina, Ecuador, Germania, Olanda, Paraguay, Perù, Stati Uniti, Svizzera, Uruguay. Alla realizzazione delle attività potranno partecipare, attraverso accordi e in sinergia d’azione, anche altri soggetti istituzionali o privati, così da perseguire una strategia di ottimizzazione della spesa, anche applicando il criterio del cofinanziamento.

Con il precedente Programma triennale sono state promosse numerose iniziative tra cui: la realizzazione del giornale semestrale “Gens Ligustica in Orbe”, il progetto “Narra(re) Liguria”, la partecipazione a corsi di lingua e cultura italiana del Centro Internazionale di Studi Italiani (C.I.S.I) per discendenti di origine ligure, il conferimento del premio Lerici Pea per la sezione dedicata ai Liguri nel Mondo e la celebrazione della Giornata dedicata all’emigrazione italiana e ligure.

Sul tema si è espressa anche Sonia Viale, vicecapogruppo della Lega in Regione Liguria: “Mi è dispiaciuto che l’opposizione si sia astenuta sul voto al piano regionale degli interventi in materia di emigrazione 2024-2026. Credo che sia un tema che ci qualifica all’estero e che i liguri che lasciano la nostra regione per studio o per lavoro possano testimoniare la ricchezza della cultura e della tradizione della Liguria anche fuori dai confini nazionali restando in contatto con la nostra comunità. Trovo un arricchimento che, per esempio, i nostri ragazzi che vanno a lavorare all’estero, possano poi ritornare nel nostro territorio restituendo alla propria terra ciò che hanno imparato nella loro esperienza fuori dalla regione. Abbiamo molti esempi di persone che dopo anni hanno deciso di ritornare nel loro territorio di origine per mettere a frutto quello che hanno imparato all’estero, come noi accompagnamo in questo percorso coloro che vengono a lavorare qui e quando decidono di ritornare al loro paese siamo orgogliosi che possano portare un pezzo di Liguria nei loro territori di provenienza. Oggi, in aula, l’opposizione ci ha chiesto conto di come facciamo noi della Lega a sostenere chi è emigrato se poi siamo contrari all’immigrazione nel nostro paese, ma paragonare la nostra emigrazione, governata da permessi di lavoro, a quella irregolare, che è quella che la Lega non vuole, è una critica che non sta in piedi. La nostra linea politica è non volere un’immigrazione irregolare, quella che arriva nel nostro paese senza avere permesso di soggiorno, senza avere un lavoro e soprattutto senza scappare da guerre e persecuzioni . Non a caso su questi temi anche tutti gli altri paesi dell’Unione Europea adottano politiche che governano l’ingresso nei loro territori. Non perdere le proprie radici e mantenere un legame con la propria terra di origine sostenendo anche le Associazioni dei Liguri nel mondo è fondamentale anche per avere nuove opportunità di sviluppo culturale, economico e sociale”.

Comunicato Stampa

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