"Perché prima viene demolita una struttura e poi viene affidato uno studio di fattibilità che potrebbe far emergere significative problematiche?" E' la domanda che il capogruppo della Lega Maurizio Scaramuzza pone all'amministrazione con un'interpellanza sullo skate park che verrà realizzano all'ex piscina comunale di via Trento e Trieste.
La piscina era stata chiusa dalla precedente amministrazione per problemi strutturali , ma con l'intenzione di riaprirla.
"Le risorse attualmente impegnate per lo studio di fattibilità- scrive Scaramuzza - e conseguente progetto, relativo alla creazione di uno skatepark nel sito della ‘Piscina vecchia’ in piazza Eroe dei Due Mondi erano state aggiudicate dalla precedente amministrazione grazie a un bando del Pnrr e che unitamente a queste risorse, volte appositamente alla riapertura della piscina, c’erano le risorse per il recupero del Palazzo della Rovere e del complesso del San Giacomo. Savona ha una particolare vocazione sportiva verso sport natatori ed è più volte emersa la necessità di avere più spazi acquei da dedicare all’agonismo".
"Malgrado il percorso avviato dalla precedente amministrazione – prosegue Scaramuzza - la struttura della piscina è in via di totale demolizione e vediamo però, parallelamente, che siamo ancora in una fase di studio di fattibilità riguardo lo skatepark. Nello specifico, non solo l’attuale amministrazione chiede valutazione dei costi, ma anche di individuare eventuali vincoli e requisiti che potrebbero compromettere la costruzione del suddetto skatepark".
Scaramuzza chiede quindi all'amministrazione i motivi delle scelte "delle tempiste poco convenzionali – conclude - per cui prima viene demolita una struttura e poi viene affidato uno studio di fattibilità che potrebbe far emergere significative problematiche su un progetto ben lontano dalla fase esecutiva".