Il consigliere regionale di Forza Italia, Angelo Vaccarezza, commenta le dimissioni dalla presidenza del CIRA da parte di Franco Bologna.
"Cinque anni fa ha ereditato una società che definire sgangherata non è esagerato. In questo periodo ha lavorato, facendola diventare interamente pubblica, e badate bene, si tratta di un'eccezione nel mondo dell'acqua. Una società di primissimo livello grazie alla sua capacità".
"Adesso l'assemblea dei sindaci gli ha chiesto di fare un passo indietro, e Bologna, da uomo per bene, non legato alla poltrona, perché interpreta da sempre la politica come un servizio, ha dato le dimissioni".
"I risultati parlano per lui, ottenuti tra l'altro senza chiedere un euro di stipendio o di rimborso. Senza costare un euro in bolletta ai cittadini della Val Bormida in cinque anni".
"Ora spetterà all'assemblea dei sindaci decidere il futuro del CIRA. Io spero che sia qualcuno con capacità di governo della pubblica amministrazione su una tematica cosi delicata, dove il mondo del privato guarda con grande attenzione".
"Quando arrivano i tecnici, mi tremano i polsi. Mi auspico di non veder spuntare uno stipendio. Dopo cinque anni di lavoro splendido e gratuito da parte di Franco Bologna, vedere uno salario dato a un tecnico, di cui però mi riservo di valutare anch'io il curriculum per capire di che livello sia, vorrebbe dire aver creato una poltrona, quel poltronificio che troppo spesso la politica propina ai cittadini".
"Un'ultima considerazione, nulla mi toglie dalla testa che l'adesione di Franco Bologna a Forza Italia sia stata per qualcuno una cosa non accettabile e queste sue dimissioni siano il prezzo che ha dovuto pagare per affermare la sua idea. Franco è sempre stato così, ha sempre detto quello che pensa e ha sempre pensato quello che diceva", conclude Vaccarezza.