"Il 25 Aprile porta da sempre con sé delle polemiche: quando queste polemiche finiranno, forse l'Italia sarà davvero matura, rendendo questa ricorrenza una festa di tutti. Occorre ribadire con grande chiarezza che la nostra è una Repubblica fondata sull'antifascismo, che nasce dalle ceneri di una guerra tragica che ha devastato l'Europa e in cui la Resistenza partigiana ha fatto la sua parte e, soprattutto, ha riscattato un Paese, facendolo sedere tra le democrazie che hanno vinto questa guerra”. Così il presidente della Regione Liguria a margine delle seduta solenne del Consiglio regionale per la Festa della Liberazione.
“Dall'altra parte – aggiunge - occorrerebbe che tutte le culture del nostro Paese, non solamente le forze politiche, riconoscessero che la Liberazione è una festa di tutti: è la celebrazione delle grandi democrazie, a partire dagli Stati Uniti d'America e dalla Gran Bretagna, che hanno difeso la bandiera della libertà anche nei tempi più cupi dopo l'inizio della guerra, delle forze partigiane che sono rappresentate dai militari badogliani e monarchici, fino alle brigate Garibaldi del Partito Comunista. Tutto questo è nella nostra carta costituzionale, non mi sembra così difficile ricordarlo, non mi sembra così complesso farne patrimonio comune. D'altra parte, tutti rispondiamo, soprattutto chi ricopre una carica elettiva, a quella stessa Costituzione”.
“Credo quindi – conclude - che sarebbe l'ora di smorzare le polemiche, di evitare ogni genere di distinguo e chiudere l'epoca in cui qualcuno ritiene questa festa più sua che di altri, arrivando a celebrare tutti insieme un elemento fondativo del nostro Paese, come fa la Francia per la presa della Bastiglia e gli Stati Uniti ogni 4 di luglio”.
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