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Attualità | 23 aprile 2024, 18:12

Ex aree Piaggio di Finale, ancora ignoto il nome del nuovo proprietario. Novità potrebbero arrivare nei prossimi giorni

Se n'è parlato nell'ultimo Consiglio Comunale cittadino dove si è affrontato anche l'argomento Imu ancora da riscuotere

Ex aree Piaggio di Finale, ancora ignoto il nome del nuovo proprietario. Novità potrebbero arrivare nei prossimi giorni

Il prossimo venerdì 26 aprile sarà un mese da quando, dal Tribunale di Torino, è giunta la notizia dell'assegnazione all'asta, per una cifra di poco superiore ai 10 milioni di euro, del compendio relativo all'ex area Piaggio Aero di Finale Ligure.

Da allora, nonostante siano decorsi abbondantemente i termini entro i quali eventuali soggetti avrebbero potuto opporsi all'assegnazione e questa dovrebbe ormai essere effettiva, chi sia il nuovo titolare del vecchio sito industriale a ponente della cittadina rivierasca è ancora un dato ignoto.

Nelle scorse ore, l'Amministrazione ha accolto il viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Rixi per un sopralluogo in prossimità di quello che è uno dei principali distretti di trasformazione urbana del comune finalese e forse non solo. L'argomento è quindi tornato d'attualità dai banchi dell'ultimo Consiglio Comunale di oggi (23 aprile, ndr) in relazione al rendiconto di gestione e circa i tributi che l'ente comunale deve ricevere in quanto creditore per parte dell'Imu non versata.

Proprio nell'assise cittadina, il sindaco Frascherelli ha parlato di "un gruppo di imprenditori [..] non in difficoltà finanziaria che ha investito nell'acquisizione dell'area e potrà in concreto procedere con la sua trasformazione" quale probabile acquirente, specificando di non essere ancora stato contattato da alcuno identificatosi come nuovo proprietario, sottolineando però al contempo come i soggetti interfacciatisi in passato con l'Amministrazione in fase esplorativa avessero queste caratteristiche.

"Dei banchieri e degli industriali dell'acciaio" le due sole entità che il primo cittadino ha ammesso, senza fare nomi e in attesa di formalizzazione da parte del Tribunale torinese, di aver incontrato.

Il tutto con una certezza e una suggestione. La prima che chiunque sia potrà essere un interlocutore certo per la prossima Amministrazione comunale, la seconda una sorta di desiderata molto personale, per stessa ammissione del sindaco: "Sono convinto che la trasformazione in modo coerente con lo sviluppo di Finale possa essere ulteriore occasione di sviluppo. Sarebbe bello si riuscisse a riportare del lavoro: in questi anni abbiamo assistito ad un'esplosione di un certo tipo di turismo legato alle biciclette, che è in un certo senso tecnologico: sarebbe bello si riuscisse a costruire, per esempio, componenti di biciclette in queste aree. E' un pensiero che lancio".

Per quanto invece riguarda la questione Imu, quello maturato prima del fallimento "è perduto" e il Comune, come anche i vari creditori, può "soddisfarsi sul prezzo che viene versato" ha spiegato Frascherelli. Per la parte post fallimento della FinalMare, invece, "c'è un credito particolare da parte del Comune, nel senso che quest'Imu viene pagata in pre riduzione".

Su queste in corso vi è un contenzioso: "Il fallimento - ha spiegato il sindaco - contesta la determinazione dell'ufficio sulla valutazione delle aree su cui si sarebbe dovuto pagare l'Imu, valutato in circa 75/80 milioni di euro. Per la FinalMare questo importo doveva essere notevolmente inferiore e, anzi, chiedeva che questo importo fosse da valutare sui 14 milioni, ossia secondo la stima del perito nominato dal tribunale fallimentare".

Mattia Pastorino

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