“Questa manovra di bilancio straordinaria, che toglie 63 milioni di euro dal bilancio corrente per riequilibrare i conti della sanità ligure - su un bilancio 2024-2026 approvato solo pochi mesi fa - certifica il fallimento del modello di governance sanitaria della Giunta Toti. È la dimostrazione della fine della narrazione del Presidente e del ‘va tutto bene’. Di fronte a un disavanzo di queste dimensioni, il doppio rispetto a quello dell’anno precedente, si impone l’azzeramento del modello di sanità proposto da Toti in questi otto anni. Un modello fatto di privatizzazioni, tagli ai servizi, scelte scellerate che hanno condotto la sanità pubblica al disastro, aumentando fughe, liste d’attesa e numero di persone che rinunciano a curarsi o che possono farlo solo pagando. Lo spezzatino di funzioni messo in atto da questa giunta nella gestione della sanità va ricondotto a un ordine, a partire dalla chiusura di Alisa”. Così Luca Garibaldi, capogruppo Pd e relatore di minoranza per il PD al provvedimento, assieme ad Enrico Ioculano, vice presidente della Commissione Bilancio e consigliere regionale PD.
“Azzerare Alisa vuol dire azzerare il castello di carta e scatole costruite attorno alla sanità. Un carrozzone inutile da 400 milioni di euro che non è stato in grado di gestire il sistema sanitario ligure e non ha operato quelle scelte necessarie per migliorare gli equilibri e garantire i servizi. Le sue competenze vanno ridistribuite in maniera ordinaria, senza cabine di regia, advisor e sovrastrutture esterne che in questi anni la Giunta Toti ha messo attorno alla Azienda certificandone nei fatti l’incapacità di gestione. Serve ricominciare tutto da capo con un confronto aperto con le organizzazioni sindacali per coordinare la fase più acuta, con una operazione verità sulla sanità pubblica che Toti, con le sue scelte, sta portando al disastro.
Oggi Toti ripiana il buco di bilancio togliendo 35,5 milioni di euro al fondo sanitario per la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza; oltre un milione alla scuola; quattro milioni all’agricoltura e al commercio. Non un euro in meno per la comunicazione, non un euro in meno per la promozione. 63 milioni di euro ripianati con 35 milioni di euro di tagli in sanità e un taglio di oltre 18 milioni di euro per la prossima programmazione comunitaria e 10 milioni di euro tolti dal Fondo Strategico Regionale, per progetti destinati ai Comuni. Con 35 milioni di euro si sarebbe potuto assumere personale, garantire servizi sanitari e territoriali, acquistare macchinari, rafforzare i consultori, le guardie mediche, l’integrazione socio sanitaria. Invece la Giunta ha deciso di toglierli alla Sanità per sanare un buco conseguenza di sue scelte sbagliate. In questi otto anni la Giunta è riuscita a ridurre i servizi e aumentare il disavanzo.
Tutto questo in un momento in cui il governo nazionale non sta garantendo sostegno al fondo sanitario e la garanzia dei servizi è sempre più a rischio. All’analisi dei fatti, con un disavanzo sanitario raddoppiato rispetto all’anno precedente, possiamo affermare con certezza che “non va tutto bene” e che la gestione della sanità a firma Toti-Gratarola è un fallimento. Bisogna azzerare tutto e ricominciare da capo, senza toccare i servizi”.