Attualità - 21 aprile 2024, 15:19

29 nuovi alloggi nelle ex Colonie: approvata la modifica della convenzione: si accende la discussione in Consiglio comunale

All'attacco la minoranza. Sindaco Mordeglia: "Il discorso di fare un ricorso al Tar è un'idea legata ad un concetto che non ha un futuro di ragionamento". Critico anche il candidato Gadina

Era prevista un'accesa discussione in Consiglio comunale e così è stato.

Il tema dell'approvazione della bozza di aggiornamento della convenzione urbanistica tra il Comune di Celle e la società Punta dell'Olmo per la realizzazione di 29 alloggi e non più un albergo a 5 stelle come era disposto nel 2018 al posto dell'ex padiglione Frizzoni delle ex colonie Bergamasche ha aperto un duro dibattito nel parlamentino cellese.

La società Punta dell'Olmo che ha già realizzato e venduto 49 alloggi dove prima era presente il Padiglione Camozzi ha infatti chiesto una revisione cambiando la destinazione d'uso prevista dalla legge regionale che permette ai volumi superiori ai 10mila metri cubi di trasformarli (attuali 18mila metri cubi) in residenziali con una riduzione di volumi (saranno ridotti a 13mila metri cubi).

"Crediamo che l'interpretazione della legge Regionale del 2020 andasse interpretata su varianti da concedere a destinazioni antiche risalenti ante 1967 sui fabbricati esistenti e che non potesse agire su un permesso appena rilasciato stravolgendo la destinazione concessa già in variante - ha detto il capogruppo di Uniti per Celle Remo Zunino - su questo argomento mi sarei speso maggiormente per eventualmente assentire una trasformazione in RTA; in sub ordine avrei trovato delle giustificazioni urbanistiche di rilievo da respingere la domanda ed affrontare un ricorso al TAR. Questa variante in fase di rilascio comporta la perdita di posti di lavoro che erano garantiti dal funzionamento di un albergo di 4 o 5 stelle, professionalità che avrebbero fatto di Celle una meta per turisti sviluppando l'antico pensiero di integrazione costa entroterra e periferia di una grande città come Genova".

"Si registra inoltre la perdita di credibilità dell'imprenditore, che poco gli importerà, ma ci ha venduto solo fumo e niente arrosto, ma la perdita maggiore è la mancanza di attendibilità della amministrazione a due mesi dal voto che per pochi spiccioli e senza il citato confronto acconsente un simile intervento - continua Zunino - a tal fine ricordo che in una operazione molto più contenuta 20 anni or sono chiedemmo all'imprenditore la compartecipazione del 50% sugli utili di quel intervento mentre oggi, a conti fatti in modo molto conveniente per l'imprenditore, al comune arriva mal contato il 10% dimostrabile sul momento". 

 "Per l'ennesima volta la maggioranza ha deciso autonomamente senza alcun confronto, nè con la cittadinanza, nè con la minoranza consiliare- E' un modus operandi inaccettabile ma purtroppo messo in atto dall'attuale amministrazione in molti altri ambiti e altri progetti" ha proseguito il consigliere Jacopo Abate.

Di tutta risposta il sindaco Caterina Mordeglia ha motivato la decisione.

Per il Comune di Celle erano già previsti oneri di urbanizzazione e con questo cambio in corsa ne saranno previsti ulteriori oltre all'utilizzo pubblico di nuove strutture all'interno dell'ex colonie (ristorante, piscina, campi da tennis, da paddle, da calcio, spa, posteggi): dalla riqualificazione dell'area di San Bastian passando per la riqualificazione dell'arenile di fronte alle ex colonie per la creazione di una spiaggia libera attrezzata, nuovi parcheggi per le moto in via Galilei, un restyling della scala d'accesso di via alla Costa. Per un totale delle opere che si attesterebbe su un milione di euro.

"Non prendiamo in giro nessuno, il punto fondamentale e che sembra che la minoranza non voglia sentire, è che esiste una legge regionale. Esisteva quando è stata applicata la convenzione del 2018, è stata rispettata e ne esiste una del 2020 che è stata rispettata - puntualizza la prima cittadina di Celle - Il discorso di fare un ricorso al Tar è un'idea legata ad un concetto che non ha un futuro di ragionamento, perché sappiamo bene che quando esistono delle normative non è che si va contro i mulini a vento perché così almeno ci sentiamo tutti protetti da un ombrello che non esiste".

Ad intervenire sul tema anche il candidato sindaco di "Idea Comune" Germano Gadina che venerdì scorso era presente nel pubblico nella sala consiliare.

"Immediatamente prima della trattazione del punto, entra in sala consiliare un gruppo di 25/30 persone, ho scoperto poco dopo essere le maestranze del cantiere delle Bergamasche, almeno così mi hanno riferito, capeggiate dall'imprenditore a cui fanno riferimento le lavorazioni di costruzione. Superfluo dire che una volta approvata la pratica, sono tutti usciti - dice Gadina - Formalmente nessun impedimento: il Consiglio comunale è il momento pubblico per definizione, chiunque può accedervi e ascoltare; le persone sopra menzionate poi hanno osservato silenzio non arrecando nessun disturbo. Il punto qui, che non sfugge a nessuno, è un'altro: ma cosa si voleva dimostrare? Era, lo ripeto ancora, una pratica dall'esito scontato e non era, in nessun modo in discussione, il proseguimento del cantiere e quindi del lavoro dell'impresa e delle sue maestranze".

"Mi piacerebbe confrontarmi con l'imprenditore in questione per evidenziargli il mio punto di vista, nel massimo rispetto dei legittimi interessi di ognuno, per riportare a fattor comune alcuni aspetti. È stata una pagina, a mio avviso non bella, una immagine significativa di un Paese (l'Italia) che si vuole cancellare, di un Paese dove non possono essere più permessi taluni atteggiamenti - conclude il candidato alla carica di primo cittadino - Personalmente questa serata rimarrà l'epilogo ed il ricordo di questo ciclo amministrativo. Qui, prima ancora del candidato sindaco, a scriverlo è la persona".

La bozza di aggiornamento della convenzione è stata poi approvata con 7 voti favorevoli e 3 contrari.