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Attualità | 19 aprile 2024, 07:34

Savona, a Legino un quartiere in rivolta. "Sull'Aurelia Bis non è stata coinvolta la popolazione"

Ieri sera una accesa riunione alla Sms Leginese sul 2° lotto. I residenti contestano il metodo e chiedono un tracciato meno impattante

Savona, a Legino un quartiere in rivolta. "Sull'Aurelia Bis non è stata coinvolta la popolazione"

"C'è stata poca trasparenza da parte del Comune". L'accusa arriva, pesante come un macigno, dai residenti di Legino, un quartiere non certo ostile all'amministrazione che qui ha ottenuto un grosso bacino di voti alle amministrative. Ma c'erano anche abitanti della zona di via Valcada, di Legino 167 all'assemblea organizzata ieri sera, giovedì 18 aprile, alla Sms Leginese. 

Tutti accomunati dalla preoccupazione che quel tracciato del 2° lotto dell'Aurelia Bis, la soluzione numero 7 del tratto tra Corso Ricci e via Caravaggio che sarà quasi tutto in galleria, abbia effetti deleteri e dannosi sulle loro case. Temono la friabilità delle rocce, tutto anche alla luce della notizia sull'indagine della finanza sul primo tratto dell'Aurelia Bis, in particolare sulle motivazioni che hanno portato, in un primo momento, a ritardi e poi all’interruzione dei lavori. 

E' Alba Barabino a fare la ricostruzione di tutto. "Con i documenti che siamo riusciti ad avere - dice – per vie traverse perché abbiamo fatto l'accesso agli atti in Comune ma c'è stato ostruzionismo e la documentazione non ci è ancora stata data, solo ora abbiamo qualcosa". 

Il caso dell'Aurelia Bis esce lo scorso ottobre in un incontro con alcuni assessori nel quartiere. "In quella sede abbiamo chiesto rassicurazioni – spiega Alba Barabino  - e ci è stato detto che non c'era da preoccuparsi, che non c'era nulla di fatto. Poi veniamo a sapere che ci sono diversi tracciati e il Comune ci dice che si farà quello meno impattante, a monte". 

La soluzione sarà invece un'altra, il tracciato numero 7, quasi tutto in galleria, che parte da Corso Ricci e termina via Caravaggio. Con una lunghezza di 3864 metri passa all'incirca nella piana di Legino, sotto la collina della Strà, sotto alla Scuola edile, università, zona Parco Marabotto,lo skatepark e via Bresciana. Una soluzione che costerebbe 273 milioni contro i 334 del tracciato più a monte, e che andrebbe dai 22 metri circa di profondità per la zona del Campus a  70 per gli scavi in collina. 

Il tracciato più a monte è stato scartato perché, con l'uscita in corso Svizzera, avrebbe creato problemi di esproprio; infatti avrebbe previsto l'esproprio del distributore e del campo Ruffinengo. 

"Tutte queste cose le sappiamo alla documentazione che siamo riusciti ad avere per vie traverse - ha spiegato Alba Barabino – e per cui abbiamo fatto accesso agli atti al Comune ma che non ci ha ancora dato nulla. Nell'incontro fatto a febbraio con il sindaco e assessori ci è stato detto che non c'era documentazione. Dei carotaggi nessuno ci ha detto niente. Lo abbiamo saputo perché ci siamo trovati gli operai sotto casa". Quando sono stati fatti i carotaggi alcuni abitanti dicono di aver impedito l'accesso al proprio giardino all'impresa.

"Chiediamo un tracciato meno impattante – ha detto Laura Pardini - ma ci deve essere interlocutore più forte del semplice cittadino per trattare con Anas. Chiediamo a chi ci amministra e che abbiamo votato ci rappresenti e faccia gli interessi dei cittadini. Ci hanno detto baggianate, che il tracciato sarebbe  passato in un'altra zona. Sono delusa perché  ci ho anche messo la faccia per questa amministrazione". 

"Chiediamo un incontro – ha detto Maura Montalbetti – per confrontarci con il sindaco e gli assessori competenti. La Giunta é disponibile a incontraci"". Nell'incontro i residenti delle zone interessate dal tracciato chiederanno all'amministrazione di attivarsi con Anas perché si opti per il tracciato meno più distante dalle zone abitate, quello a monte. 

"Nel caso del rigassificatore abbiamo visto il sindaco che si è alzato e le ha dette a Toti – ha afferma to Dilvo Vannoni – ma con l'Aurelia Bis l'atteggiamento sembra diverso e non è stata coinvolta la popolazione". 

Gli abitanti di Legino e delle zone parte del tracciato chiederanno i risultati dei test di carotaggio ma non escludono di rivolgersi ad un geologo per una consulenza e per avere test indipendenti. "Ora abbiamo la documentazione, questa è la novità – ha detto una signora - anche se non è tutta quella che abbiamo chiesto al Comune che non ci ha ancora dato, e pretendiamo dal Comune delle risposte e delle tutele".

Elena Romanato

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