In un'anteprima riservata agli artisti e ai prestatori, lo scorso martedì 16 aprile la Biennale d’Arte di Venezia, la più importante vetrina nazionale e internazionale dell’arte, ha aperto le porte della sua 60° edizione.
Nell’ambito del tema di quest’anno “Stranieri ovunque” l’artista savonese Nenne Sanguineti Poggi (1909- 2012) è stata selezionata dal curatore della Biennale Adriano Pedrosa “per aver lasciato un segno indelebile nell’arte etiope ed Eritrea” come esponente del Modernismo Italiano e della rinascita urbanistica di Asmara. Una straniera in Italia come in Africa, avendo vissuto una lunga vita sempre in contesti e ambienti di respiro internazionale.
Nata a Savona nel 1909 in una nobile famiglia di intellettuali e storici (come il nonno paterno Vittorio Poggi etruscologo, sovrintendente del Museo Archeologico di Firenze), fu pittrice, mosaicista, ritrattista e disegnatrice talentuosa, ma anche scrittrice e giornalista, inviata speciale dell’ONU. Ha decorato i più importanti edifici di Asmara (capitale dell’Eritrea) ed è stata l’artefice di una nuova architettura nell’ambito dell’esperienza post coloniale. Fine intellettuale, è stata in contatto con i più importanti artisti e personaggi del suo tempo, in un paese che stava allora formando il proprio patrimonio artistico, urbanistico e architettonico.
Al pre-opening di martedì 16 aprile sono intervenute per NSP ART (l’associazione cui è affidata la ricerca e la promozione) Monica Brondi, storica dell’arte e curatrice delle mostre e della comunicazione per l’artista, Nicoletta Negro, Assessore alla Cultura del Comune di Savona, e Nelly Cattaneo, ricercatrice del Politecnico di Milano e autrice di alcuni contributi critici su Nenne Sanguineti Poggi.
“Un’artista che merita di essere valorizzata come donna e come intellettuale all’avanguardia - sottolinea l’assessore Negro - che è stata erede di una tradizione culturale importante per la nostra città, oggi più che mai che Savona si candida come Capitale Italiana della Cultura 2027”.
“E’ una grande soddisfazione, dopo aver realizzato tante mostre in Italia e negli Stati Uniti vedere riconosciuto a un’artista poliedrica come Nenne Sanguineti Poggi un posto di rilievo in Biennale: artista senza confini, italiana fuori dai luoghi comuni in terra d’Africa, e quindi perfettamente in linea con i temi della transculturalità dell'edizione di quest’anno” conclude Monica Brondi.
L’opera esposta si trova nel nucleo storico della Biennale, negli spazi dell’Arsenale: si tratta di un nudo di donna denominato Tekkà (o Tekkè) realizzato nel 1948 caratterizzato da pennellate post impressioniste dai colori vividi, che già risente dell’influsso del cromatismo africano. Proprio l’anno scorso è stata pubblicata per i tipi di Sagep una importante monografia in italiano e inglese Nenne Sanguineti Poggi. Artista senza confini curata da Brondi e Tassinari. Numerosi storici e critici hanno scritto e approfondito l’opera dell’artista tra cui Vittorio Sgarbi e Luca Pietro Nicoletti. E dal 14 settembre a Savona nelle Sale Mostre del Vescovado, si terrà una nuova videoesposizione su Nenne Sanguineti Poggi e la famiglia Poggi con reportage dalla Biennale e interviste a critici e curatori che hanno contribuito alla sua valorizzazione storico-artistica.