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Eventi | 17 aprile 2024, 15:21

Alla scoperta della via Julia Augusta nel savonese: una conferenza e una visita guidata nel fine settimana

Il doppio appuntamento per venerdì 19 e sabato 20 aprile organizzato dalla Società Savonese di Storia Patria

Alla scoperta della via Julia Augusta nel savonese: una conferenza e una visita guidata nel fine settimana

Doppio appuntamento nel fine settimana prossimo con la Società Savonese di Storia Patria alla scoperta della romana via Julia Augusta.

Venerdì 19 aprile, alle ore 17, presso la Sala “Stella Maris” (piazza Rebagliati, Savona) Franco Icardi illustrerà le sue “Ipotesi sul percorso della via Julia Augusta, la principale strada romana della Liguria, da Vado (Vada Sabatia) ad Acqui (Aquae Statiellae), dalla Liguria verso Roma e la pianura padana”.

Proprio nel Savonese, tra Quiliano e Cadibona, esistono importanti resti di tale antica via di comunicazione (tuttora percorribile), compresi due ponti ancora ben conservati (sui quali passano tuttora veicoli), mentre si conservano e sono visibili i resti di altri tre ponti (un sesto ponte invece fu travolto e distrutto a inizio XIX secolo da una disastrosa piena del torrente Quazzola).

Sabato 20 aprile, invece, l'escursione “Alla scoperta dei ponti romani della via Julia Augusta tra Quiliano e Cadibona”, con ritrovo e partenza alle ore 15 dal posteggio accanto all’ingresso del Camposanto di Savona.

L’iniziativa (a cura di Nico Cassanello e Rinaldo Massucco) è organizzata dall’associazione “Aemilia Scauri”, dalla Società Savonese di Storia Patria e dal Gruppo Escursionistico “La Rocca”.

Quattro anni or sono i ricercatori Cassanello, Massucco e Rosella Ricci avevano ritrovato quanto rimane del quinto ponte (il pilone idrografico sinistro del Rio Scarrone, affluente del torrente Quazzola, e parecchi resti delle arcate crollate), già segnalato nel secolo scorso, ma mai posizionato né fotografato e da quasi un secolo, fino al 2020, non più localizzato né visibile, avvolto da un intreccio inestricabile di rovi e macchia mediterranea e riportato oggi alla luce (insieme con i resti del quarto ponte, nel greto del Quazzola) grazie al prezioso e indispensabile lavoro della Pro Loco di Quiliano, con l’infaticabile e certosina opera di Filippo Minuto.

I partecipanti dovranno essere dotati di scarponcini da trekking che non lascino scoperte le caviglie, considerato che bisogna camminare per 100 metri in mezzo a spuntoni di rovi e macchia mediterranea, lungo il percorso pulito, ma con vegetazione affiorante.

Redazione

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