"Il Partito Democratico è al fianco dei lavoratori portuali, che venerdì scorso hanno svolto la manifestazione principale del loro sciopero nazionale proprio a Genova. La protesta nasce dal mancato rinnovo del contratto scaduto, nel 2023, e il cui ultimo rinnovo risale al 2021. Si tratta dei lavoratori del settore portuale che dal 3 aprile sono entrati in stato di mobilitazione. Siamo vicini a loro per chiedere rinnovo del contratto, salari più dignitosi e maggiore sicurezza".
Così, attraverso una nota stampa, le segreterie provinciale, comunale di Savona e regionale (dipartimento lavoro) del Partito Democratico.
"Come Partito Democratico continueremo a batterci in Parlamento affinché il governo accolga le istanze dei lavoratori e dei sindacati - si legge ancora nella nota - Da mesi abbiamo presentato una proposta di legge che chiede di riconoscere il lavoro portuale operativo come usurante, chiediamo l'istituzione del fondo per i prepensionamenti dei portuali (già istituito dalla norma nella scorsa legislatura e oggi bloccato) e il ripristino del fondo per i lavoratori portuali vittime di amianto (rifinanziato dal nostro ministro Orlando e poi fatto estinguere dalla Calderone), ma dal Governo non è stato fatto ancora nessun passo avanti. Il rilancio delle politiche portuali e della logistica passano attraverso il riconoscimento del lavoro che quotidianamente viene prestato".
"Come Pd Savona saremo sempre presenti. Ribadiamo che la 'vecchia' legge 84/94 non è da buttare, è semmai da aggiornare, partendo dall’assunto che le autorità di sistema portuale devono rimanere pubbliche e con un coordinamento nazionale più forte. Siccome abbiamo sentito dichiarazioni, anche da parte dei ministri del governo, che potevano far intendere una direzione molto diversa – quella di una privatizzazione – noi continueremo invece a difendere il carattere pubblico e la necessità di un maggiore coordinamento delle Autorità di sistema portuali. E questo può aiutarci anche nella sfida di aumentare la tutela del lavoro e quindi anche la sua sicurezza. Non c’è catena logistica efficiente senza un sistema portuale efficiente e moderno e se abbiamo l’obiettivo di darci un piano industriale per l’Italia non possiamo non ragionare su politiche pubbliche da mettere in campo per portualità e logistica. In questa fase in cui il settore è segnato dalle concentrazioni delle imprese armatoriali, dall’integrazione verticale, c’è la necessità di evitare posizioni dominanti nel mercato e nell’informazione".
"Concludiamo - la chiosa degli esponenti dem - I porti sono il fulcro dell'economia del Paese, auspichiamo una seria riapertura della trattativa per il rinnovo del CCNL, consapevoli che è urgente recuperare il potere d'acquisto salariale eroso dall'inflazione e difendere il CCNL dei porti e la Legge 84/94".