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Attualità | 10 aprile 2024, 18:00

Savona, in provincia i residenti di origine straniera sono il 9,8% della popolazione

Nel 2023 il dato è stabile rispetto all'anno precedente ma l'immigrazione è un fenomeno sfaccettato e complesso

Savona, in provincia i residenti di origine straniera sono  il 9,8% della popolazione

Nel 2023, in base agli ultimi dati Istat disponibili, sono 23.418 le persone di cittadinanza straniera residenti in provincia di Savona (di cui 6.287 nel comune capoluogo), il 9,8% della popolazione, un dato in linea con gli anni precedenti. Sono alcuni dei dati del "Dossier immigrazione 2023" presnetato oggi, mercoledì 10 aprile, in Sala Rossa al convegno del  Centro di Documentazione “LOGOS”, con il patrocinio del Comune di Savona e della Camera del Lavoro di Savona e l’adesione dell’associazione di promozione sociale ARCI, comitato territoriale di Savona. Relatori Antonella Incerti, Scuola di Italiano per stranieri del Circolo Operaio “A. Bogliani”; Deborah Erminio e Andrea Torre, di Centro Studi MEDI e interventi di Riccardo Viaggi, Assessore al Welfare e Comunità del Comune di Savona, Andrea Pasa, Segretario Generale della Camera del Lavoro di Savona, Fabio Gallesio, Centro di Documentazione “LOGOS”

Ecco i sati illustrati da Deborah Erminio. Rispetto all’anno prima, non vi sono apparentemente grandi variazioni: dal punto di vista del bilancio demografico la popolazione straniera è diminuita dello 0,3%: in realtà le iscrizioni in anagrafe (per nascita, per migrazione dall’estero e da altri comuni e per altri motivi) complessivamente sono state 3.406, a fronte di 2.456 cancellazioni (al netto delle acquisizioni di cittadinanza), con un saldo positivo di 950 persone che corrisponde quindi ad una crescita della popolazione straniera del 4,1%. 

Ne possiamo ricavare due diverse considerazioni: da un lato c’è stato un incremento dei flussi in entrata negli ultimi due anni (visibile anche nei dati sui permessi di soggiorno), dall’altro questo stesso incremento viene mascherato dal flusso “in uscita” di coloro che acquisiscono la cittadinanza italiana e quindi escono dalle statistiche relative alla popolazione straniera. Sono state 1.019 le persone divenute italiane nel 2022, confermando una tendenza in crescendo nel corso degli ultimi cinque anni. 

I soggiornanti non comunitari a fine 2022 ammontano a 19.387, tornando a valori simili al periodo pre-pandemico: se si osserva infatti l’andamento dei permessi di soggiorno nell’ultimo quinquennio si osserva un calo nel biennio della pandemia e una ripresa successiva; sebbene ci sia un incremento nel 2022 rispetto all’anno precedente (+3,3%), questo va letto in un quadro più ampio. In breve siamo tornati alla situazione del 2019 (quando erano 19.594 i permessi di soggiorno validi in corso d’anno). 

Tra i permessi di soggiorno rilasciati per la prima volta nell’anno (2.929, il doppio rispetto al 2021), quasi uno su due è per protezione internazionale (1.651, pari al 56,4%), di cui 1.428 rilasciati ai cittadini ucraini in fuga dal conflitto bellico. Seguono i permessi per motivi familiari (836 pari al 28,5%) e quelli per lavoro (257 pari all’8,8%), che costituiscono ancora una quota contenuta, ma in crescita rispetto a quanto registrato l’anno precedente (quando erano solo 11 i nuovi permessi per lavoro al netto dei regolarizzati per emersione), risentendo forse dell’allargamento delle quote di ingresso e delle, seppur lente, definizioni delle pratiche della sanatoria del 2020. 

Su 257 nuovi permessi per lavoro nell’anno, 202 sono ancora legati alla sanatoria; in pratica sono riusciti ad entrare con un permesso per lavoro in tutta la provincia di Savona solo una cinquantina di persone. 

Per ciò che riguarda la Scuola nell'anno scolastico 2021/2022 erano 4.269 gli alunni di cittadinanza straniera presenti nella provincia savonese nei diversi cicli, con valori più elevati alla scuola primaria (1.528 iscritti, pari al 35,8% del totale) e alla scuola secondaria di II grado (1.090, 25,5%), seguiti dalla scuola secondaria di I grado (875 alunni, 20,5%) e dalla scuola dell’infanzia (776, 18,2%). 

Ma sono sempre di più i giovani nati in Italia (64,8% rispetto al 39,3% di dieci anni prima). Si sono modificati anche gli indicatori relativi ai risultati scolastici (indicatori Bes Istat disponibili a livello provinciale), con un rallentamento degli abbandoni (dall’11,4% al 10,7% nell’ultimo quinquennio secondo il dato disponibile a livello ligure) e dei Neet (dal 21,2% al 13,2% in provincia di Savona), due fenomeni che interessano ancora frequentemente gli alunni stranieri. 

Segnali positivi emergono anche dalla scelta degli istituti superiori, visto che l’anno scolastico 2021/22 mostra un’equa tripartizione tra licei (frequentati dal 31,7% degli studenti stranieri iscritti alle secondarie di II grado), istituti tecnici (37,9%) e professionali (30,4%), un deciso cambiamento rispetto ad un decennio fa quando gli istituti professionali assorbivano quasi la metà degli studenti stranieri.

Mondo del lavoro. La qualità del lavoro gioca un ruolo importante sull’inserimento sociale ma perdura in Liguria, così come nel resto del Paese, un modello di integrazione  Sono infatti saliti a 616mila gli occupati in Liguria, di cui oltre 65mila stranieri (il 10,6%). Tra questi ultimi, il tasso di occupazione è cresciuto di 4 punti percentuali (dal 55,6% al 59,8%, registrando una crescita maggiore rispetto a quella dal 64,5% al 66,8% che si è avuta tra gli italiani) e il tasso di disoccupazione si è ridotto di ben 7 punti percentuali (dal 19,8% al 12,5%), pur rimanendo molto più elevato rispetto a quello degli italiani (sceso dal 6,8% al 6,2%). 

Segnali positivi provengono anche dal mondo imprenditoriale, con una crescita delle imprese immigrate (+2,1% nel corso del 2022), a fronte di un decremento delle imprese italiane (-2,4%). Complessivamente sono 24.245 le imprese condotte da cittadini nati all’estero, pari al 15,2% di tutte le imprese attive in regione, un’incidenza che vale la pena di essere sottolineata visto che è tra le più elevate d’Italia. 

Al netto di situazioni particolari come la crisi ucraina, il quadro ligure restituisce un profilo della presenza straniera in continua fase di consolidamento; le prospettive future di maggiori ingressi per motivi di lavoro potrebbero dare una spinta ad una dinamica che negli ultimi anni è stata decisamente statica.

Elena Romanato

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