«Quando le Asl non sono in grado di garantirle nei tempi previsti dalle prescrizioni mediche, il cittadino ha il diritto di accedere alle prestazioni sanitarie intramoenia pagando solamente il ticket. Non lo diciamo noi, ma un decreto legislativo del 1998 recentemente citato dal Difensore civico Francesco Cozzi e che con estrema chiarezza stabilisce: “qualora l’attesa della prestazione si prolunghi oltre il termine fissato, l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero professionale privata, ponendo a carico dell’azienda unità sanitaria locale l’intero costo della prestazione”. Interrogato per sapere se la Regione intende applicare il decreto, l’assessore competente ha dato una risposta tanto insoddisfacente quanto irricevibile».
Ad affermarlo, in una nota, è il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi che ha presentato un'interrogazione sulle prestazioni sanitarie in intramoenia: «Il difensore civico è stato estremamente puntuale e preciso quando ha sottolineato le criticità subite dai cittadini che quotidianamente devono fare i conti con una sanità incapace di rispondere ai bisogni - aggiunge il consigliere pentastellato - Riteniamo irricevibile la risposta dell’assessore: “ci stiamo lavorando” non risponde alla necessità ormai impellente di garantire una definizione univoca su tutto il territorio regionale per consentire ai liguri di accedere alla prestazione in intramoenia come chiaramente previsto dal decreto del ’98. La legge c’è, stabilisce un diritto inequivocabile e l’Ente deve rispettarla, informando correttamente la cittadinanza».
«Aver stanziato risorse milionarie per accorciare le liste d’attesa risolve i nodi nel presente (e limitatamente ad alcune prestazioni) ma non traguarda il futuro, peraltro prossimo: quando avremo esaurito l’attuale disponibilità economica, saremo punto e a capo. E non saranno certo i tecnicismi a risolvere i problemi» chiosa Tosi.