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Attualità | 05 aprile 2024, 14:28

Eccidio di Valloria, ricordati i 13 martiri fucilati dai nazifascisti il 5 aprile del '44

Un momento per ricordare insieme alle istituzioni e ai giovani uno dei momenti più tristi della storia cittadina

Eccidio di Valloria, ricordati i 13 martiri fucilati dai nazifascisti il 5 aprile del '44

Una cerimonia per ricordare la fucilazione da parte dei nazifascisti di tredici martiri savonesi, avvenuta il 5 aprile 1944 in Valloria. Il momento di ricordo dei “13 martiri” si è tenuto questa mattina in Valloria, dall'ospedale San Paolo, dove si trova la lapide commemorativa. Un momento per ricordare insieme alle istituzioni e ai giovani uno dei momenti più tristi della storia di Savona.

Dopo i saluti e l’intervento del sindaco di Savona, è seguita l’orazione ufficiale in ricordo dei martiri da parte del presidente Aned Savona Imperia Simone Falco. Ha voluto ricordare l'eccidio anche il segretario del Circolo 5 del Pd Roberto Giannecchini.

Ecco chi erano le vittime: Paolo Antonini, barbiere, nato a Savona nel 1913, di famiglia antifascista, attivo nei primi nuclei partigiani e organizzatore delle SAP. Lorenzo Baldo, nato a Corneliano d’Alba nel 1890, di famiglia povera,si era stabilito a Savona dove gestiva un’osteria con la moglie. Ai primi di febbraio ’44, SS tedesche trovarono nel locale micce d’esplosivo. Tutta la famiglia fu arrestata, nonostante le proteste d’innocenza. Nello Bovani era nato a Savona nel 1913, operaio, sposato con figli. Partigiano nei primi gruppi savonesi, era sorvegliato speciale dal febbraio 1943 per la sua attività cospirativa. Arrestato il 16 marzo ’44 per una delazione.

Giuseppe Casalini: nato a Savona nel 1907, operaio, sposato con figli, era attivo nel movimento clandestino antifascista fin dall’inizio della dittatura. Dopo l’8 settembre entrò a far parte dei GAP. Matteo Antonio Desalvo: nato a Savona il 3 novembre 1916, impiegato e partigiano combattente dal\’ottobre 1943; arrestato dalla gendarmeria tedesca detenuto nel carcere di S. Agostino  poi fucilato. Francesco Falco: nato a Savona nel 1916, impiegato, partigiano gappista dall’ottobre 1943. Mario Gaggero: nato a Quiliano nel 1914, contadino e sacrestano, l’8 marzo era stato arrestato per sabotaggio, perché tagliando un albero aveva provocato l’interruzione delle vie telefoniche. Angelo Galli: nato in provincia di Alessandria nel 1920, garzone macellaio a Savona, gappista, arrestato nel gennaio del ’44 dai carabinieri e poi consegnato alle SS tedesche.

Edoardo Gatti: nato a Millesimo nel 1917, operaio, arrestato nel febbraio da agenti dell’Ufficio politico della Questura. Giuseppe Rambaldi: nato in Svizzera nel 1905, da anni si era trasferito a Savona dove faceva il carpentiere, su delazione furono trovate in un suo magazzino delle armi e venne arrestato dai tedeschi nel gennaio del ’44. Pietro Salvo: nato nel 1923 a Savona, pasticciere, e componente dei primi gruppi partigiani poi rientrato a Savona,  arrestato nel gennaio dalla GNR e consegnato alle SS tedesche. Arturo Sanvenero: nato a Savona nel 1891, negoziante di tessuti, sposato con figli, arrestato nel marzo dalla GNR e accusato di aver dato aiuto economico fornito alla Resistenza.

Aldo Tambuscio: nato a Savona nel 1914, sposato con figli, operaio, di fede comunista, nei primi gruppi partigiani dal settembre ’43; per una delazione fu catturato in una locanda con il compagno Bovani dai carabinieri e poi consegnato alle SS tedesche.

Elena Romanato

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