Il no al progetto di posizionamento della nave rigassificatrice Golar Tundra si fa ancora una volta sentire a Savona.
In tanti hanno infatti partecipato al corteo scattato da Piazza Pertini fino a Piazza Sisto da dove è poi partita una fiaccolata che ha attraversato via Pia per arrivare in Piazza del Brandale. In piazza Sisto c'è stato l'intervento del Sindaco di Savona Marco Russo, che con altri primi cittadini ha preso parte alla manifestazione.
In piazza del Brandale il suono della Campanassa, "evocativo di unità civica di fronte ad ogni pericolo che incombe sulla città" dicono gli organizzatori, ha chiuso la manifestazione "unendo simbolicamente - proseguono gli organizzatori della manifestazione - anche tutti i Comuni interessati dal progetto e che hanno aderito alla manifestazione, in un coeso e ferreo rigetto di qualsivoglia ipotesi progettuale finora avanzata dalla Struttura Commissariale".
"Questa volta ci riuniamo nuovamente usando due simboli molto importanti - ha detto il sindaco di Savona Marco Russo - le fiaccole che iniziamo ad accendere per dare un futuro al nostro territorio, simbolo della luce delle idee che ciascuno di noi reggendole porta avanti. L'altro simbolo è il suono della Campanassa. Questi rintocchi toccano la nostra identità di un territorio che non vuole il rigassificatore" ha detto il sindaco di Savona Marco Russo.
Stanno emergendo le inadeguatezze, la superficialità delle scelte iniziali. È un progetto sempre meno difendibile se mai lo è stato nel passato. Noi andiamo avanti, siamo la testimonianza del futuro, portatori della nostra identità" ha concluso il primo cittadino savonese.
"La Città di Savona ha radici storiche antiche e gloriose: due Papi protagonisti del Rinascimento e la sua Torre del Brandale, di origini incerte, ma già presente nel 1100 in alcuni documenti ufficiali. Un simbolo per tutta la città, soprattutto dal 1552, quando il comandante Andrea Doria ne decise il dimezzamento dai quasi 50 metri di altezza, nel tentativo di sottomettere Savona a “La Superba” Genova - hanno continuato gli organizzatori - Qui sta il senso di questa manifestazione: attraverso il suo simbolo, chiamare a raccolta i cittadini tutti, ancora una volta contro una minaccia, un grave pericolo, proveniente da palazzi di potere lontani. I promotori del progetto FSRU "Alto Tirreno" devono essere ben consapevoli che i savonesi non intendono barattare: - il proprio futuro economico, a forte matrice turistica - il proprio mare e territorio, tanto pregiati a livello ambientale, quanto fragili come ecosistemi - la propria incolumità di fronte ad un nuovo impianto ad alto rischio d’incidente rilevante, che nelle sempre più frequenti ed estreme condizioni meteomarine avverse o in caso di tensioni geopolitiche costituirebbe facile bersaglio per attacchi terroristici dalle conseguenze devastanti".
"Tutto ciò Savona non lo accetterà mai, a nessuna condizione. Savona e nessuno dei Comuni direttamente interessati dal progetto, è più disposto a svendere la nostra costa ricca di Bandiere Blu, e il nostro entroterra rigoglioso a chi vuole trasformarli in luoghi per nuovi insediamenti industriali e relative servitù. L’intera provincia savonese ne è già satura e con estrema fatica è riuscita a trovare un proprio equilibrio, conciliando industria e turismo, quest’ultimo in netta crescita e in forte miglioramento qualitativo e occupazionale" puntualizzano i promotori.
In Piazza il collettivo di cittadini 'Messaggi per la Terra', che ha realizzato il primo spot "Bandiera" contro il rigassificatore ha proiettato sul maxischermo un nuovo filmato dal titolo Make Noise.
"L'intento del nostro lavoro è di sensibilizzare i cittadini ai temi della salute, dell'ambiente e della salvaguardia del nostro territorio" precisano.
“Anche noi siamo a questa manifestazione – dice il segretario della Camera del lavoro Andrea Pasa - per ribadire no a questo scellerato progetto che confligge con tutte le attività del territorio. Il modello di sviluppo dell'amministrazione regionale fa acqua da tutte le parti. Basta imposizioni, il presidente della Regione si concentri su sanità, infrastrutture, crisi industriali e occupazione di qualità”