Sabato 23 marzo, alle ore 18, si terrà un appuntamento in piazza Pertini per dire "No" al rigassificatore. Il programma prevede una fiaccolata per manifestare il dissenso del territorio nei confronti del progetto, in risposta alle recenti dichiarazioni di Toti e della sua lista.
"Il Commissario del Governo Giovanni Toti continua nel tentativo di voler imporre al nostro comprensorio un rigassificatore. Un progetto con forti criticità", commentano dalla Rete savonese fermiamo le fonti fossili.
"E' un impianto pericoloso (per stessa ammissione di Snam, dato che la nave non è stata progettata per operare off shore in una rada con elevato traffico di navi e con eventi meteo marini imprevedibili). E' inquinante, soprattutto per le aree marine. E' dannoso per la nostra economia, soprattutto per il turismo. Non porta benefici occupazionali. E' un progetto ormai inutile in merito ai rischi di approvvigionamento (ma certamente utile alle speculazioni finanziarie per le vendite di gas ai paesi del nord Europa). Una nave che, sfruttando la narrazione di una provvisoria e ormai superata emergenza energetica, rimarrebbe in modo permanente a Savona fino al 2054. E' nocivo per il clima, e contrario quindi agli ormai improrogabili obiettivi climatici".
"Il Governatore continua a disinteressarsi in modo sprezzante della volontà contraria al progetto manifestata dai cittadini del savonese in modo compatto e unitario come mai nella nostra storia: amministratori, associazioni di categoria, operatori turistici, comitati, sindacati, commercianti, cittadini, partiti politici - prosegue la Rete savonese fermiamo le fonti fossili - Un sondaggio sui social rileva una contrarietà del 97% dei cittadini. Toti calpesta il nostro diritto all'autodeterminazione e a voler decidere del nostro futuro. Ha quindi abdicato al suo ruolo di Governatore, scegliendo deliberatamente di non rappresentare anche a livello istituzionale la volontà della cittadinanza savonese".
"Ha deriso anche la sua stessa parte politica che a livello locale ha coraggiosamente manifestato la sua contrarietà. Ha manifestato indifferenza verso i legittimi timori dei cittadini, ha irriso le loro dichiarazioni, ha tentato di intimorire gli insegnanti. Ha sempre rifiutato un confronto con la cittadinanza. Ha provato a usare sondaggi inattendibili (e mai resi pubblici) per provare a diluire la percezione del dissenso. Ha proposto e ottenuto lo spostamento della nave in Liguria senza prima consultare nessun rappresentante del territorio, se non a decisioni già prese. Ha anche omesso sistematicamente di riferire che questo territorio è inadatto a tale progetto anche perché ha già subìto danni ambientali e sanitari notevolissimi, e ha tuttora una presenza attuale di depositi di prodotti petroliferi di 800.000 metri cubi".
"Se si continuerà a proporre questo progetto insensato, inquinante e pericoloso, le amministrazioni e e la cittadinanza saranno pronti a mobilitarsi in massa e in ogni sede contro questa minaccia", concludono dalla Rete savonese fermiamo le fonti fossili.