Eventi - 20 marzo 2024, 15:34

Autonomia differenziata e sfide del futuro, a Savona un incontro organizzato dalla Cgil

Critico il sindacato nei confronti della riforma prevista dal Governo: "Pensare di affrontare sfide cruciali con scelte diverse per Regione significa non avere consapevolezza di questa fase storica"

Venerdì 22 marzo, dalle ore 10.00, presso la Sala Rossa nel Comune di Savona, la Cgil e il Sindacato Pensionati Spi Cgil provinciale organizzano un incontro pubblico con l’obbiettivo di approfondire le tematiche dell’Autonomia Differenziata e l’impatto sulle eguaglianze, i diritti e l’unitarietà della Repubblica.

Introdurrà i lavori Giulia Stella della segreteria Spi Cgil Savona e, dopo i saluti del sindaco Marco Russo, interverrà il professor Giorgio Grasso, docente ordinario di Diritto Costituzionale all’Università dell’Insubria. A seguito gli interventi dei segretari generali della Funzione Pubblica Cgil, del Sindacato Scuola Cgil e del Sindacato Pensionati Cgil savonesi, rispettivamente Ennio Peluffo, Licia Cesarini e Fausto Dabove, mentre concluderà i lavori Andrea Pasa, segretario generale della Camera del Lavoro Cgil di Savona.

Per la Cgil di Savona “il progetto del Governo, se realizzato così come annunciato, aumenterà i divari e le disuguaglianze, porterà a ulteriori danni per redditi e diritti dei lavoratori e dei pensionati e rispetto allo sviluppo di un territorio già oggi molto fragile da ogni punto di vista”.

E' la stessa opinione di molte organizzazioni sindacali - sottolineano dal sindacato - delle opposizioni, di numerosi costituzionalisti, di tante associazioni ma, nonostante ciò, questo Governo ha approvato il ddl Calderoli in prima lettura al Senato, confermando l'indisponibilità all'ascolto anche su decisioni che riguardano non solo l’architettura istituzionale ma il nostro modello sociale e di sviluppo”.

Per questo - aggiungono i segretario generali Andrea Pasa e quello di Spi Fausto Dabove - è necessario opporsi fermamente, per impedire che il Governo spacchi ancora di più il Paese e ne comprometta il futuro, perché si tratta di un provvedimento che metterà in discussione il contratto nazionale di lavoro rispolverando il modello delle vecchie «gabbie», porterà a definanziamenti dello stato sociale soprattutto in un territorio come quello Savonese e più in generale Ligure, aumenterà i divari e alla competizione sociale aggiungerà quella territoriale, con ulteriore crescita nelle diseguaglianze, e cancellando la stessa possibilità di una politica industriale e di coesione nazionale”.

Pensare che sfide cruciali come la conversione ecologica del nostro sistema produttivo e la transizione digitale possano essere affrontate con scelte diverse per ciascuna Regione significa non avere consapevolezza della fase storica che stiamo attraversando, ma ancor di più ripetere errori già commessi con la regionalizzazione di altre funzioni, prima tra tutte la sanità, riproponendo la stessa ricetta anche per la Scuola mettendo così in discussione l'unità e l'identità culturale del paese” tuonano.

Infine, come ultima riflessione, crediamo vada sottolineato come la Liguria sia tra le Regioni che, in trasferimenti e servizi pubblici, riceve dallo Stato più risorse rispetto a quelle versate, infatti il residuo fiscale pro-capite tra spese ed entrate è saldamente positivo, unica regione del Nord-Ovest che riceve di più di quanto incassa” chiosano Pasa e Dabove.

Redazione