"Politica di prevenzione dei fenomeni criminali". È il fulcro del testo elaborato dalla Commissione VI Antimafia della Regione Liguria e soprattutto il frutto di un lavoro di grande collaborazione tra i consiglieri componenti della stessa Commissione presieduta dal consigliere Roberto Centi e la giunta regionale.
A spiegare le linee guida dell'azione legislativa è Chiara Cerri (Lista Toti), vicepresidente della Commissione VI antimafia e correlatrice del provvedimento, nel giorno dell'approvazione della nuova legge regionale per il contrasto alle attività criminali modificando la legge regionale del 5 marzo 2012, riguardante le iniziative di Regione Liguria per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità e la legge regionale 16 febbraio 2016, n. 1 (Legge sulla crescita) in materia di beni confiscati alla criminalità organizzata.
"Al centro del testo di legge approvato all'unanimità dall'assemblea legislativa della Liguria ci sono soprattutto azioni concrete, concordate nel corso di attente audizioni, con le associazioni, gli enti, le istituzioni del territorio, oltre che di figure di spicco dell'Università e della società civile. Su tutte l'attenzione alla destinazione e alla valorizzazione dei beni sequestrati alle organizzazioni malavitose".
"Gli immobili che hanno permesso alla criminalità di minacciare il nostro territorio diventeranno simbolo di rinascita e di risposta forte al tentativo di infiltrazione nella parte sana della nostra società - continua la consigliere - Fin dall'articolo 1, la nuova legge prevede un Piano strategico per la valorizzazione dei beni confiscati. Il testo punta al coinvolgimento degli enti locali, con la possibilità di partecipare a un bando per ottenere sostegno in questo percorso di valorizzazione. E perché la volontà è quella di non fare solo parole, ma di dare concreta attuazione agli impegni assunti, Regione Liguria istituirà un fondo da 600mila euro destinato a questo scopo. Questo per ribadire la volontà di rendere attuabile la legge, in particolare da parte dei Comuni che sul territorio hanno troppo spesso tutti gli oneri senza disporre delle necessarie risorse".
"Sono particolarmente soddisfatta e orgogliosa del lavoro fatto, per il quale ringrazio il presidente Centi per la grande disponibilità e competenza dimostrata e tutti i colleghi commissari che hanno collaborato per elaborare un testo di grande spessore, in linea con la volontà comune della giunta e di tutte le forze presenti in consiglio regionale", concluda la Cerri.
Soddisfatto anche il capogruppo della Lista Toti in consiglio regionale, Alessandro Bozzano, che fino a poche settimane fa era vice presidente della Commissione: "Abbiamo sempre lavorato guardando oltre gli schieramenti, perché questi temi non possono avere connotazione politica. Ero certo che sarebbe stato portato a compimento l'ottimo lavoro impostato, così come negli auspici e nell'interesse di tutti i liguri".
Stessi sentimenti espressi anche dalle opposizioni, col consigliere di Linea Condivisa, Gianni Pastorino, che sottolinea: "Quanto svolto dalla Commissione Antimafia rispetto al recupero dei beni sequestrati alla mafia conferma la qualità del lavoro di tutta la Commissione, e soprattutto mi ritengo soddisfatto di aver partecipato insieme al collega Luca Garibaldi, al collega Fabio Tosi e all’allora collega Alice Salvatore alla costruzione della Commissione Antimafia nella scorsa legislatura. Credo che tutte le colleghe e tutti i colleghi abbiano partecipato con intensità a questi lavori coordinati positivamente dal presidente della commissione Roberto Centi, dai due vicepresidenti: il consigliere Alessandro Bozzano e successivamente la consigliera Chiara Cerri".
"In aula - conclude il capogruppo di Linea Condivisa - ho ricordato anche l’apporto dell’assessore Alessio Piana, cosa che non faccio abitualmente, ma devo dire che in questa materia rispetto alle difficoltà avute in passato, la commissione ha avuto un interlocutore presente e credibile. La Commissione Antimafia Regionale ha dei poteri limitati, in quanto a differenza della Commissione Antimafia Parlamentare non ha veri poteri ispettivi, ma di confronto e di elaborazione normativa, e credo che proprio che su questo ultimo punto abbia svolto un ottimo lavoro con un testo completo e ordinato".
Secondo il capogruppo del Partito Democratico, Luca Garibaldi, queste modifiche, "punto di arrivo di un lungo percorso iniziato nel 2018 quando come Pd avevamo proposto e ottenuto l’utilizzo di 500mila euro del fondo strategico regionale per il recupero dei beni della confisca Canfarotta", rendono "strutturale nel bilancio della Regione" un contributo economico che "agevolerà e favorirà l’intervento degli enti locali impegnati al recuperare i beni e ne promuoverà la riqualificazione il riutilizzo".
Proprio dal 2018, infatti, ricorda Garibaldi che "la Regione ha stanziato annualmente i fondi per promuovere il recupero e il riutilizzo di quei beni per restituirli alla collettività. Ora quello stanziamento sale a 600mila euro e diventa organico e costante, un risultato molto importante di cui siamo orgogliosi".
"Pensiamo però che si debba continuare a fare ancora di più. Gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata, soprattutto in una fase storica come quella attuale, in cui le mafie sono particolarmente presenti e interessate ai grandi appalti di opere pubbliche e si innestano sempre di più nei gangli dell’economia della regione, sono indispensabili e necessarie. Il prossimo passo dovrebbe essere l’elaborazione di un Testo unico antimafia che consenta di dare strumenti di contrasto e prevenzione nei settori principali dell’economia regionale, dalla logistica alla sanità dall’ambiente agli appalti. Continuare a tenere alta l’attenzione è fondamentale, lo dimostrano le vicende degli ultimi giorni a partire dal cantiere dello scolmatore del Bisagno, di nuovo fermo per interdittiva antimafia, perché il rischio che la mafia si infiltri nelle grandi opere in corso di costruzione nella nostra Regione è concreto" chiosa il capogruppo dem.