Esprime "la partecipazione dei propri volontari al grande dolore del proprietario della cagnetta Neve, aggredita e uccisa nei boschi di Aquila d’Arroscia" ma, al tempo stesso, "chiede, prima di fare processi sommari, di attendere gli accertamenti dei Carabinieri Forestali o della Polizia Regionale per verificare se il colpevole sia davvero un lupo, o ad esempio un grosso cane di qualche cascina vicina".
E' quanto afferma l'OSA (Osservatorio Savonese Animalista) circa l'episodio raccontato sulle nostre pagine con la testimonianza e la preoccupazione del proprietario del cane sottolineando, nella sua nota, come quest'ultimo abbia "dichiarato di essere arrivato dopo e di non aver visto l’aggressore" e stigmatizzando quindi "gli interventi antilupo, ancora a cane caldo, di chi vuole cavalcare per motivi elettorali questa tragedia animale".
OSA ricorda poi "che in tutte le necroscopie effettuate su lupi trovati morti non è mai stata rilevata, nello stomaco, carne di cane o di gatto ma solo di cuccioli, ed anziani di cinghiale e capriolo".
E all’allarme, "peraltro comprensibile per lo shock, del proprietario della bestiola" che si domandava se ci fosse stato un bambino che sarebbe successo, rammenta che "l’unico bambino/a mangiato da un lupo si chiamava Cappuccetto Rosso. Ma era una favola".