"Ancora una volta la questione della Golar Tundra fa emergere la pessima tendenza della politica a interpretare la realtà a proprio vantaggio, come dimostrano le recenti dichiarazioni di Toti e di esponenti del centrodestra, che rivendicano la necessità di un rigassificatore a Vado Ligure per salvare l'industria e le famiglie, distogliendo l'attenzione dal fatto che il rigassificatore già esiste ed è funzionante".
Ad affermarlo è Maria Adele Taramasso, commenta la consigliera provinciale di Azione, che aggiunge: "A parte accorciare leggermente le distanze dal punto di rigassificazione al Nord Italia, dove la richiesta di gas naturale è maggiore, il suo spostamento non porterebbe nessun miglioramento o cambiamento rispetto all'attuale sistema di approvigionamento. Anzi, tale ricollocamento comporterebbe una enorme spesa ingiustificata che andrebbe a gravare sulle tasche dei cittadini e delle imprese. In conclusione, il tanto invocato spostamento per aiutare l'economia sortirebbe l'effetto esattamente contrario".
"A differenza di quanto affermato dall'onorevole Cavo, il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima) approvato a giugno 2023 non prevede alcun rigassificatore davanti alle coste savonesi. Il PNIEC, infatti, cita i rigassificatori già operativi di Panigaglia, dell'Alto Adriatico e del Mar Tirreno, e introduce il rigassificatore di Piombino, acquistato in seguito al conflitto russo-ucraino ed entrato in esercizio a marzo 2023, e quello previsto al largo di Ravenna. Il piano valuta inoltre la possibilità di potenziare gli impianti esistenti incrementandone la capacità, e di realizzare nuovi terminali di rigassificazione nel Sud Italia e in Sardegna".
"Infine, l'ultima ma non meno importante precisazione da fare, per evitare polemiche sterili, è che il ricorso al TAR, presentato contro l'esclusione del comune di Savona dalla Conferenza dei Servizi, non è stato respinto nel merito, ma è stato solo reindirizzato al TAR di competenza, individuato in quello del Lazio", conclude la Taramasso.